Curcio riceverà una pergamena dell’Anpi dal sindaco di Orsara, in Puglia

13 Dic 2018 18:20 - di Redazione

Renato Curcio, fondatore delle Brigate Rosse, si appresta a fare un viaggio ad Orsara, in Puglia, Comune dove è nata la madre Jolanda, per tenere un seminario nella sala del locale centro anziani dal titolo: “Analisi sociale sulle condizioni di vita in alcune istituzioni italiane”. Si parlerà, come riferisce Repubblica nel dare la notizia, di orfanotrofi, carceri, cliniche per anziani. L’invito arriva dall’Issup, la Scuola internazionale di studi per la pace universale di Orsara, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale.

Repubblica dà conto anche del prosieguo della serata: “Il sindaco di Orsara di Puglia, Tommaso Lecce, gli consegnerà una pergamena dell’Associazione partigiani d’Italia che ricorda il sacrificio di Armando Curcio, giovane partigiano morto in guerra, zio di Renato. Quest’ultimo, nato ad Orsara, militò nelle fila della ‘Divisione Garibaldì e morì a 21 anni sul Montoso, a Bagnolo Piemonte, lottando per la libertà”. Curcio, che mai si è pentito delle sue scelte, oggi ha 77 anni, ha scontato 25 anni di reclusione e lavora presso la cooperativa editoriale da lui stesso fondata, “Sensibili alle foglie”.

Sulla vicenda è intervenuto il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: “Porterò in Parlamento la scandalosa e intollerabile vicenda che vede protagonista il sindaco di Orsara di Puglia, Tommaso Lecce, che il 15 dicembre premierà Renato Curcio, fondatore delle Brigate rosse, che seminarono morte e terrore nel nostro Paese. Nella incredibile vicenda è coinvolta anche l’Associazione partigiani d’Italia, che consegnerà una pergamena a Curcio in ricordo di uno zio partigiano”.  “Giusto ricordare le vittime della guerra civile, ma è pazzesco -avverte- tributare al fondatore di una banda di assassini un qualsiasi riconoscimento a chiunque sia rivolto. Le Brigate rosse hanno ucciso carabinieri, magistrati, giornalisti, cittadini ritenuti nemici politici, manager, e hanno riempito di sangue le strade d’Italia. Chiedo al ministro dell’Interno di valutare se sussistano motivazioni per rimuovere nella giornata di domani il sindaco di Orsara e per vietare, per ragioni di ordine pubblico, la mortificazione di una così assurda ‘cerimonia’. All’Anpi chiedo pubblicamente di rinunciare con immediatezza a consegnare pergamene o quant’altro a un capo terrorista. Trovino altre occasioni e altri interlocutori per ricordare chi morì negli anni ’40”, conclude l’ex ministro azzurro.

 

 

Commenti

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  • Francesco Ciccarelli 14 Dicembre 2018

    Nessuna meraviglia per quest’iniziativa vergognosa: l’ANPI è nelle mani dei comunisti con le stesse idee delle B.R. Nella guerra civile i partigiani stalinisti cominciarono ammazzando prima agenti di P.S. e Carabinieri, esattamente come i terroristi degli “Anni di piombo” che così hanno fatto carriera e si sono attaccati alle poltrone!