Corinaldo, disposti altri 2 fermi: la pista di una banda in azione con lo spray (VIDEO)
Le indagini sulla tragedia alla discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo proseguono senza sosta. In questo lunedì che apre una nuova settimana dopo il venerdì nero della strage proseguono, incoraggiate anche dall’ultima, positiva novità in arrivo dai reparti di rianimazione dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, dove una delle giovanissime ricoverate a seguito del crollo della ringhiera fuori del locale, una 15enne, ha cominciato a respirare da sola e ha ripreso i sensi. Migliorano anche le condizioni di quattro dei sette feriti ricoverati in rianimazione. «Dei sette quattro sono stati estubati e sono ancora in prognosi riservata e vi rimarranno finché non saranno trasferiti nei reparti», ha spiegato Abele Donati direttore della clinica di Anestesia Rianimazione dell’ospedale di Ancona. «Per gli altri tre le condizioni sono stabili, ma versano sempre in condizioni critiche – ha continuato – sono ancora sotto sedativi e non ci sono quindi particolari novità rispetto a ieri». E sempre oggi, infine, per gli studenti degli istituti e dei licei dove studiavano le giovanissime vittime morte in discoteca, questo lunedì è stato il giorno del triste ritorno sui banchi dopo il fine settimana di terrore e di dolore per la morte dei compagni.
Strage di Corinaldo, le indagini: fermati altri due ragazzi
Intanto, dopo il fermo per droga di un 15enne sospettato di aver spruzzato lo spray al peperoncino nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, scatenando il panico che ha dato il via alla fuga folle e disperata della gente, provocando la morte di 6 persone, altre due persone, a quanto si apprende dall’Adnkronos, sono state fermate per reati connessi alla droga insieme al ragazzino indicato da diversi testimoni come colui che avrebbe spruzzato lo spray urticante nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, individuato ieri. L’ipotesi che sta prendendo piede tra chi indaga è che alla Locanda Azzurra fosse presente una banda di giovani dedita alle rapine nei confronti di coetanei e che potrebbe aver utilizzato lo stratagemma dello spray urticante per coprirsi la fuga. I due fermi sarebbero scattati nell’ambito della stessa operazione e quindi contestualmente a quello del minore bloccato nel residence vicino Senigallia, ma, al momento, non risulterebbero collegamenti con la tragedia accaduta nella notte tra venerdì e sabato nel locale dell’anconetano. del resto va detto che anche a proposito del 15enne fermato ieri per droga – e sospettato di aver spruzzato lo spray al peperoncino sulla base delle indicazioni fornite agli inquirenti da alcuni testimoni che lo hanno additato come il “presunto colpevole” – una volta entrati in casa, gli investigatori, droga a parte, non hanno trovato nulla che potesse collegarlo alla tragedia.
Il primario: una sola bomboletta non può aver intossicato di più di 100 ragazzi
Eppure, la Procura, che indaga per omicidio colposo preterintenzionale a carico di ignoti, è concentrata sulla bomboletta spray consegnata dal gestore della Lanterna Azzurra e su altre rinvenute nelle borse e negli zaini abbandonati dai ragazzi durante la fuga dal locale. Tanto più che nelle scorse ore, come riferito dal sito del Tgcom 24, «il primario del pronto soccorso di Marche Nord, Stefano Loffreda, ha poi spiegato a Il Giorno che, viste le condizioni delle persone che ha avuto in cura, si può escludere che possa essere stata una sola bomboletta spray al peperoncino a causare l’intossicazione di più di cento ragazzi. “Vanno controllate le condotte di aerazione di quella discoteca – ha spiegato il medico – e l’impianto antincendio: ma non devo certo insegnare cosa fare agli inquirenti». Nel frattempo, anche il Pontefice ieri ha parlato della tragedia di Corinaldo, ricordando vittime e feriti nelle sue preghiere: «Assicuro un ricordo nella mia preghiera per i ragazzi e la mamma che sono morti l’altra notte in una discoteca a Corinaldo – ha detto Papa Bergoglio – e per i numerosi feriti. Chiedo per tutti l’intercessione della Madonna».