Comizio in chiesa, a messa il prete attacca Salvini: i fedeli protestano. Il ministro: Amen!

10 Dic 2018 15:53 - di Ginevra Sorrentino

Tra scuole che vietano il presepe e sacerdoti che inducono a boicottarlo; tra “cattivi maestri” che censurano i canti natalizi e  testi che emendano Gesù e Maria dai racconti evangelici, negli ultimi giorni si sono ricavati i loro spazio di denuncia e contestazione, abnegazione politically correct e spirito di rivendicazione – spazi tutt’altro che in clima di festività – anche i preti militanti, quelli che dall’alto del pulpito delle convinzioni puntano il dito contro e che, più che predicare clemenza e spirito cristiano, si rivelano pronti a sacrificare sull’altare domenicale il “reprobo” del momento: che generalmente è un personaggio politico, e che ultimamente ha sempre più spesso i connotati comportamentali del leader del Carroccio, Matteo Salvini. Il quale, senza perdersi d’animo, dal suo profilo Facebook ha commentato (e replicato): «Non ho parole, un comizio durante la Messa? Manderò a questo prete il testo della #LeggeSalvini perché capisca che è un passo in avanti nel nome del rispetto, delle regole, della sicurezza, della vera integrazione. Amen».

Durante l’omelia il prete attacca Salvini: esplode la protesta tra i fedeli

Proprio così: e dunque, dopo l’esempio dato dal parroco della Chiesa di San Torpete a Genova, che ha annunciato che non celebrerà il natale in protesta contro il decreto Sicurezza del ministro leghista sui migranti, arriva anche la replica di Don Claudio Miglioranza che, ergendosi in cattedra e sporgendosi dall’altare, durante la messa delle 11.30 di ieri mattina celebrata alla Pieve a Castelfranco, ha arringato la platea di fedeli con un sermone anti-salviniano che a molti è risultato essere più un’arringa d’accusa politica, che una predica religiosa. Non tutti apprezzano però, anzi: e dai banchi dell’assemblea ecclesiastica qualcuno sbuffa, qualcun altro si secca, e Giorgio Vigni, vicepresidente della Life Treviso,(L’associazione Liberi imprenditori federalisti europei), si alza ed esce dalla chiesa in segno di protesta, rientrando solo a predica terminata. E oggi, diversi siti, riportano le sue sentite recriminazioni. Tra gli altri, il Giornale, che online riporta ampi stralci della denuncia del parrocchiano risentito, che nella sua disamina sottolinea: «Il sacerdote parla del ministro dell’interno che fomenta l’odio ed il razzismo – denuncia Vigni e registra il quotidiano napoletano – è un sacerdote di Dio o un onorevole, un attivista, un sindacalista? Può un semplice cristiano andare a messa solo per sentire la parola? Di politica, comizi ed altro ne sono piene le  piazze; per questo sono uscito e mi sono risparmiato il resto della performance».

E c’è chi, indignato o contrariato, abbandona il banco e se ne va…

Del resto, poteva Don Claudio, ordinato sacerdote nell’anno della contestazione per eccellenza, il 1968; prete operaio da sempre in trincea dalla parte degli ultimi, esimersi dall’indossare la veste talare del dissidente?  Eppure: «Credevo che la vecchiaia vaccinasse dall’astio ideologico e portasse saggezza – lamenta Vigni – nel Vangelo di oggi si parla di Tiberio, Erode e di un tal Giovanni ma il prete durante l’omelia mi parla del ministro dell’interno che fomenta l’odio ed il razzismo. Non sento il seguito perché esco dalla chiesa che, per l’occasione, mi è parsa più casa del popolo. Alla fine del comizio, non certo omelia, rientro. Ma sentiamo tutta la settimana parlare di politica, adesso hanno messo all’ordine anche le chiese. Il povero cristiano non può scendere dal treno dell’immondizia neanche un’oretta la domenica. Il sacerdote dal pulpito parla di fomentatori d’odio ma lui cosa sta facendo? Visto il luogo e l’occasione qualcosa non torna. Trattasi di sacerdote Dei o di un onorevole, un attivista, un sindacalista?»…

 

 

 

Commenti

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  • Giuseppe Tolu 11 Dicembre 2018

    E i vescovi vorrebbero più cattolici in politica, poveracci, che volete, che vi sia aumentata la percentuale da destinare alla chiesa? Aspettate anche voi ancora qualche mesetto, vi vedrete andare scalzi in giro a chiedere l’elemosina