Bologna, in chiesa si canta “Bella Ciao” al concerto di Natale (video)
Al concerto di Natale nella parrocchia di Santa Teresa del Bambin Gesù a Bologna il coro anzicché Tu scendi dalle stelle canta Bella Ciao (GUARDA QUI) e scoppia la polemica. All’interno della chiesa ci sono due bandiere della pace a sinistra, l’immagine della Madonna a destra, il Crocifisso al centro. Il gruppo di cantori degli adulti, come riporta il Giornale.it, intona l’inno dei partigiani Bella Ciao.
«Sembrava tutto normale – ha raccontato al Giornale.it una ragazza presente alla serata – prima ho sentito cantare i bimbi canzoni natalizie, poi è stato il turno degli adulti». Ad un certo punto arriva la sorpresa. «I coristi hanno intonato Bella ciao – continua la testimone – e non mi sembra faccia proprio parte del repertorio di Natale».
«Sono rimasta sconvolta e sconcertata – ha aggiunto la ragazza – È pazzesco che in chiesa si mettano a intonare quelle canzoni». Non solo. “Il maestro del coro” dopo aver “parlato dei partigiani” avrebbe anche «utilizzato una allusione chiarissima: non ha citato l’attuale governo, ma ha detto che ci troviamo in un momento storico dove si sta verificando una limitazione di libertà».
Il video, come riporta il Giornale.it, ha provocato subito accese polemiche. «I parroci “rossi” non sono certo una novità – ha detto Umberto Bosco, consigliere comunale della Lega – ma, da quando Salvini ha compromesso gli interessi economici e ideologici di chi operava nell’accoglienza indiscriminata, le cooperative rosse e quelle bianche hanno rinforzato il sodalizio contro il governo in carica. In questo modo pensano di allontanare l’elettorato cattolico della Lega ma resteranno nuovamente delusi».
Per Galeazzo Bignami si tratta di “uno schifo” in una città dove sempre più “Dio ti vede e Stalin ti sente”: «Non starò qui a ricordare le decine di preti ammazzati da partigiani che intonavano quella stessa canzone – ha detto al Giornale.it – Non starò nemmeno a discutere sul significato politico di quella canzone. Ma ritengo inaccettabile che un canto di guerra e divisivo, connotato evidentemente e notoriamente da un significato politico, non dovrebbe essere intonato in quel contesto e in questo momento».
Il Giornale.it spiega che non è chiaro se parroco di Santa Teresa fosse a conoscenza della scaletta o se abbia solo messo a disposizione la chiesa.
E perché,poi non passare all’Internazionale?
A me personalmente non fanno paura queste cose,ma la stupidità di questa gente che si presta a queste demenzialitá!
I nuovi preti arriveranno a sostituire la croce col distributore di piazzale loreto e al posto di Gesù metteranno le statuine di Mussolini e Salvini appesi per i piedi. Al posto dei canti di Natale isceneranno danze tribali!
buffoni.