Bologna, esplosa nella notte una bomba anarchica nella sede di Forza nuova

10 Dic 2018 18:04 - di Massimiliano Mazzanti

Riceviamo da Massimiliano Mazzanti e volentieri pubblichiamo:

Caro direttore,

A gettare fuoco sulla benzina, prima o poi, si trova il deficiente che pensa di passare dalle espressioni metaforiche alle azioni concrete. È successo stanotte a Bologna, dove anche la concomitanza del nuovo processo per la Strage di Bologna, ha ravvivato quella malattia oncologica della psiche che si chiama “antifascismo militante” e, evidentemente colto da uno spasmo, qualcuno ha ben pensato di mettere una bomba davanti alla sede di Forza nuova. Bomba che è esplosa, danneggiando e non poco l’edificio in cui la sede è ubicata. Il confezionamento – secondo i primi rilievi della Digos – indirizzerebbe verso la “pista anarchica” – si è trattato di un contenitore metallico riempito di polvere da sparo e innescato rudimentalmente – come anche le deliranti parole di rivendicazione: <In questo posto, che appare altro rispetto al tentativo dei fascisti di riorganizzarsi in città, si nasconde il covo bolognese di Forza Nuova. Contro tutti i fascisti>. Ovviamente, trattandosi di Forza nuova, non si registrano particolari commenti di indignazione da parte delle forze politiche “democratiche” e lo stesso sindaco, Virginio Merola, interpellato dalla stampa in proposito, se l’è cavata con un generico: <La violenza è sempre sbagliata>. Dura ovviamente la reazione di Forza nuova: <La nostra risposta sarà forte e decisa, nessuno potrà impedirci di fare politica e non sarà certo un gesto vigliacco fatto di notte a intimorirci, a breve annunceremo iniziative. Purtroppo, il clima politico a Bologna sta diventando sempre più pesante e dalle minacce a una nostra militante si è passato purtroppo ai fatti, fatto di una gravità inaudita. Il nostro modo di fare politica, a difesa degli italiani e delle fasce più deboli della società dà fastidio e questi sono i risultati della campagna d’odio scatenata negli ultimi tempi a chi non si allinea al politically correct>. Parole pesanti, ma ampiamente giustificate se si pensa come, solo qualche settimana fa, sia stata, appunto, amplificata dai media la vicenda di una militante bolognese di Fn, fotografata con addosso una maglietta di pessimo gusto, ma pur sempre con solo addosso una maglietta. Per altro, a parte le buone intenzioni manifestate dagli investigatori, c’è già la sensazione che anche questo ennesimo episodio di gravissima violenza politica “passerà in cavalleria” come i precedenti: negli ultimi anni, a Bologna, sono state collocate diverse bombe – alla sede di Casapound, col rischio di una strage; alla sede di Azione giovani e persino in una tenenza dei Carabinieri – senza che nessuno fosse mai chiamato a risponderne. Anzi, i gruppi da cui originano le frange più pericolose ed estremiste della Sinistra, in città, continuano a prosperare anche grazie e sopra a tutto alle agevolazioni pubbliche e alla “distrazione” del Comune e delle altre articolazioni pubbliche. Tutte, però, ben attente a che non “si diffonda il fascismo”.

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