Avvocatesse in posa per un calendario. L’iniziativa fa discutere: è avvilente…
Dodici scatti di donne, dodici scatti che sensibilizzano sui reati compiuti contro donne indifese e innocenti. Ma le donne fotografate non sono modelle, bensì giovani avvocatesse campane che si sono dedicate al set fotografico, si sono messe in posa, al fine di realizzare un calendario contro la violenza sulle donne. L’iniziativa “Donna indifesa” è infatti un calendario di beneficenza in collaborazione con Save The Children, ideato dall’avvocato Sergio Pisani e realizzato dal fotografo Giancarlo Rizzo. «Ho voluto dedicare questo calendario alla memoria di Lidia Pöet — spiega Sergio Pisani — la prima donna avvocato d’Italia che nell’800 venne radiata dall’albo perché in corte d’Appello era ritenuto sconveniente che una donna indossasse la toga».
Un’iniziativa sulla quale però c’è chi ha trovato da ridire. Avvocatesse come modelle? No, risulta troppo sconveniente. E il Corriere del Mezzogiorno raccoglie anche il commento contrario del penalista Gaetano Perna: «La vista di quelle foto mi crea sconcerto — spiega — . La toga di noi avvocati è sacra, la indossiamo da duemila anni. La toga è un simbolo non è una divisa, perciò trovo sbagliato e offensivo per la categoria che alcune colleghe, giovani e carine, si facciano ritrarre in toga spesso con le cordoniere dei cassazionisti, sia pure per una nobile causa». Ma il messaggio forte contro la violenza di genere, non è anch’esso un valore da perseguire? «Nulla di personale contro Pisani — risponde Perna — ma il calendario è un’idea che non funziona, a prescindere, una collega trasformata in modella per un giorno è avvilente, come me la pensano centinaia di avvocati e avvocate».