Ancora un Natale rinnegato: la scuola stavolta emenda e cancella la Madonna
Ci risiamo: ancora una scuola con insegnanti “solerti” al rispetto della diversità culturale tanto da azzerare completamente usi e costumi (religiosi) d’appartenenza: e così, dopo aver emendato la recita di Natale e censurato il nome di Gesù in diversi istituti del Belpaese – sempre più schiavo della logica dell’accolgienza e vittima di una dilagante sindrome di Stoccolma che induce a censurare il proprio pur di ossequiare il rispetto dell’altrui – ancora una volta una scuola – questa volta succede a Gallarate – ha pensato bene di emendare il nome della Madonna dal testo di una canzone di Natale…
Gallarate, la scuola emenda il nome di Maria dalla canone di Natale
La denuncia arriva direttamente dal sindaco di Gallarate Andrea Cassani che, come riportato, tra gli altri, in queste ore dal sito de Il Giornale, tramite il suo profilo Facebook. «Alle scuole medie Ponti di Gallarate le canzoni della recita “natalizia” sono state decristianizzate per non urtare chi Cristiano non è!!! Storpiare le canzoncine natalizie su Gesù o Maria, quando il Natale stesso è una festa Cristiana legata alla Nascita di Cristo, è una cosa senza senso». E così, pronti a rimpiazzare il nome di Maria con la più politically correct “Stellina” e solerti nel rimpiazzare al posto di Betlemme un più generico “il cielo”. Che senso ha? si chiede il primo cittadino del comune milanese: e che senso ha? ci chiediamo anche noi. Il Natale o si festeggia chiamandolo per nome, o non si celebra un surrogato figlio di un meltingpot che non lo riucorda neppure da lontano. Oppure, come richiesto da Cassani e riferito dal quotidiano diretto da Sallusti, «o si festeggia il Natale per quello che è oppure non si festeggia, e in quest’ultimo caso propone, sempre attraverso il suo profilo Facebook, che le insegnanti che non lo celebrano si rendano disponibili ad essere presenti in classe dal 23 al 31 dicembre per non urtare chi non è cristiano».
La protesta del sindaco, la replica (debole) della scuola
Ma la domanda vera è, come riproposto polemicamente dal primo cittadino risentito e offeso: «Perché in questo Paese siamo noi che dobbiamo integrarci con chi arriva e non viceversa?». Domanda destinata a rimanere inevasa e chissà ancora per quanto tempo: tanto che, da parte sua, alle recriminazioni sollevate – e non solo dal sindaco – l’istituto ha replicato, tramite la dirigente scolastica Francesca Capello, intervistata da Varesenews, che non vi è stata nessuna volontà di censura. «Le classi terze, ha spiegato – e registra la replica IL Giornale –, hanno partecipato ad un laboratorio teatrale da cui è nata una rappresentazione che comprende canti di vario genere, tradizionali (come il gospel Oh Jesus) e non, e che prevede una coreografia con una ragazza che si muove tra le stelle. In quest’ottica, assicura, è stata modificata la canzone». E come spesso accade, la pezza è peggio del buco che vuole andare a coprire…