Addio al genetista Giuseppe Sermonti: ci ha insegnato a dimenticare Darwin

16 Dic 2018 13:26 - di Antonio Pannullo

Questa notte è mancato il professor Giuseppe Sermonti, eminente scienziato, grande filosofo e appassionato narratore. Era il fratello dello storico e zoologo nonché aderente dalla Repubblica Sociale italiana Rutilio e dello scrittore e dantista Vittorio, scomparsi rispettivamente nel 2015 e nel 2016. I funerali si svolgeranno lunedì 17 dicembre alle ore 15 presso la Basilica di S. Agnese in via S. Agnese 3 a Roma. Giuseppe Sermonti era nato a Roma nel 1925, laureato in Scienze Biologiche all’Università di Roma ed in Scienze Agrarie all’Università di Pisa, è stato professore di genetica. In collaborazione con Guido Pontecorvo ha scoperto la ricombinazione parasessuale di Penicillium chrysogenum. Assieme a sua moglie Isabella ha scoperto la ricombinazione genetica degli Streptomyces. Raggiunse la notorietà accademica grazie alla pubblicazione di uno dei primi articoli riguardanti la possibilità di applicare il ciclo parasessuale di Penicillium chrysogenum alla produzione industriale di Penicillina. Dal 1986 ha abbandonato la ricerca scientifica per dedicarsi completamente all’attività di scrittore. Dopo l’uscita dal mondo accademico, è principalmente noto per la divulgazione dell’ipotesi devoluzionista, in contrapposizione all’evoluzionismo, per i libri sulle connessioni con il mondo del simbolismo delle fiabe e per le sue posizioni critiche verso la sintesi moderna, da lui considerata un prodotto dello scientismo. Giuseppe Sermonti ha lasciato alcune opere scientifiche e numerose opere letterarie, tra le quali vanno senz’altro citate Dimenticare Darwin, pubblicato nel 1999, in cui definisce il darwinismo una teoria vecchia e inadeguata per i tempi moderni; Il crepuscolo dello scientismo, Il tao della biologia, Scienza senz’anima, Le forme della vita e altre, in tutto oltre venti opere. Osteggiato spesso dalla comunità scientifica ingessata e dai potenti che volevano difendere i privilegi consolidati, subì le conseguenze della sua ricerca della verità, ma non si arrese mai, continuando a scavare nell’essenza delle cose scientifiche e difendendo le sue opinioni con determinazione e coraggio.

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