Verona “città pro-vita”, convegno e corteo contro la 194. Anpi e femministe si scatenano

23 Nov 2018 11:20 - di
neonati

“Verona, Vandea d’Europa”. S’infiamma lo scontro a Verona sulla legge 194,  Forza Nuova ha organizzato per domani un convegno internazionale contro l’aborto. Al centro della discussione vi sarà la questione dell’interruzione volontaria di gravidanza e saranno presenti Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova, Fabio Tuiach, consigliere comunale di Forza Nuova a Trieste, Marian Kotleba del Partito Popolare Nostra Slovacchia, una formazione sovranista e Fabio Marino del Dipartimento di Diritto Privato e Critica del Diritto dell’Università degli Studi di Padova.  A seguire partirà un corteo del Comitato No194 per l’abrogazione della legge sull’aborto. Al corteo ha aderito anche Forza Nuova, secondo cui la manifestazione sarà una risposta alla questura di Milano che lo scorso 13 ottobre ritirò l’autorizzazione per un corteo contro la legge 194.  Contro l’iniziativa si è schierata la sinistra e anche l’Anpi. «Verona sarà nuovamente teatro di eventi che richiamano all’odio e all’intolleranza»,  si legge in un comunicato l’Anpi di Verona che ha lanciato un appello: «Non rimaniamo indifferenti». Un controcorteo  vedrà in piazza Pd e tutte le sigle dell’assemblea “17 dicembre”. Mentre l’associazione femminista Non Una di Meno è subito passata al contrattacco scrivendo al questore e al prefetto una lettera sottoscritta anche da altre associazioni e chiedendo di non autorizzare il corteo.

 

La querelle è nata un mese e mezzo fa  quando il consiglio comunale aveva approvato una mozione a firma del consigliere comunale leghista Alberto Zelgher che dichiarava Verona “città pro-vita”.  Era scoppiato l’inferno e anche la capogruppo del Pd Carla Padovani, che aveva votato a favore della mozione, era finita nel tritacarne delle polemiche. Le attiviste di “Non una di meno” durante il voto della mozione si erano presente in aula vestite come nella serie tv Handmaid’s Tale, ispirata al celebre romanzo di Margaret Atwood, e dopo l’approvazione della mozione erano state fatte allontanare dall’aula. Erano scoppiate polemiche e iniziative abortiste delle femministe, l’ultima delle quali quella dell’associazione Non una di meno che, davanti al liceo Messedaglia e alla stazione ferroviaria, ha distribuito delle bustine contenenti caramelle e materiale informativo sui metodi contraccettivi e sulla legge 194. «La pillola non è una caramella», ha commentato la consigliera del Carroccio, Anna Grassi. «È inaccettabile che venga veicolato un messaggio che associa un farmaco a una caramella. La pillola del giorno dopo è un farmaco a tutti gli effetti che ha controindicazioni e effetti sul fisico di una ragazza. Non è così che si fa prevenzione», ha detto la leghista subito appoggiata dal collega Alberto Zelger che ha rimarcato la funzione abortiva della pillola. Il consigliere ha poi ricordato al quotidiano locale l’Arena come proprio a Verona Federfarma abbia rilevato un incremento del 700 per cento nell’assunzione di questi farmaci. «La somministrazione della pillola abortiva o di altri tipi di farmaci non è uno scherzo. I giovani hanno bisogno di esempi ed insegnamenti positivi. Inoltre credo che le informazioni mediche le debbano dare i medici», ha detto il collega di partito e deputato Vito Comencini.

 

 

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