Torino, pestato dalla baby gang di stranieri: 21enne in prognosi riservata
Minacciati con cocci di vetro, accerchiati, pestati e poi derubati dei cellulari, mentre il branco intorno rideva. È la brutale aggressione di cui sono stati vittime due ragazzi di 22 e 21 anni nel centro di Torino. A realizzarla sei giovanissimi, due dei quali appena maggiorenni e gli altri fra i 16 e i 17 anni. La baby gang è formata tutta da ragazzi di origine straniera, nati in Italia: due brasiliani, due della Costa d’Avorio, un marocchino e un ragazzo africano con cittadinanza italiana. Tutti sono studenti e vengono descritti come appartenenti a «famiglie normali». Le vittime sono due ragazzi italiani, uno dei quali, il 21enne, a causa del pestaggio è stato ricoverato in prognosi riservata. Non sarebbe comunque in pericolo di vita.
Ai carabinieri che li hanno fermati, gli aggressori hanno detto di averlo fatto per noia e per procurarsi emozioni forti. Tesi che sembra essere stata accolta dagli investigatori: vengono esclusi altri motivi. Quindi, anche la strada dell’aggressione a sfondo razziale. Le indagini si concentrano, invece, sulla possibilità che la baby gang sia responsabile di altri episodi simili registrati nel centro di Torino nelle scorse settimane.
A chiamare le forze dell’ordine sono stati i passanti che si sono trovati di fronte al pestaggio. I testimoni hanno notato i due ragazzi a terra, circondati da giovani che, mentre li pestavano, li insultavano e ridevano. Gli accertamenti hanno poi verificato che prima dell’aggressione vera e propria c’erano state le minacce con i cocci di vetro. Poi i calci, i pugni, la rapina del cellulare, fino all’atterramento. Quando i carabinieri sono arrivati il pestaggio era ancora in corso e gli uomini dell’Arma hanno faticato a fermare gli aggressori. I sei sono ora accusati di rapina aggravata e lesioni.
Ma questi ragazzi che famiglia hanno, che insegnamento hanno dato ai figli, una punizione si deve dare. confido esiste una legge.
Quanto paga il fatto di aver perso la Seconda Guerra Mondiale. Fosse finita diversamente, questa gentaglia nemmeno col binocolo spaziale avrebbe visto l’Italia…