Spot Forze Armate, Gasparri svela la censura: «Il ministro commissariato dal M5S» (video)
Una censura voluta dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria, che si è connotata come un commissariamento di fatto del ministro della Difesa. C’è questo dietro il “mistero” sull’ostruzionismo al video che celebra le Forze Armate prodotto in occasione del 4 novembre. Una censura che ha fatto molto discutere e che ha avuto una vasta eco sui social, dove il video, prima che venisse edulcorato con tagli chirurgici, è circolato nella sua forma integrale in cui non erano nascosti anche gli aspetti più eroici e dolorosi dell’impegno dei nostri soldati soprattutto all’estero.
A consentire all’opinione pubblica di conosce cosa sia accaduto intorno a qual video è stata un’interrogazione al ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, presentata da Maurizio Gasparri. «Nei giorni scorsi avevo presentato una interrogazione al Ministro della Difesa per sapere se, come si era appreso, c’era stata una censura su un video che celebrava le nostre Forze Armate, da diffondere in occasione delle celebrazioni del 4 Novembre. È lo stesso Ministro della Difesa, nella sua risposta, ad esprimere testualmente il proprio “rammarico” per essere stata, di fatto, “commissariata” dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria che, contro le sue scelte, ha deciso di tagliare lo spot ritenendolo troppo violento», ha spiegato Gasparri, parlando di «una decisione irrispettosa delle Forze Armate, in quanto le immagini censurate mostravano le elevate capacità operative dei nostri reparti».
«Il Dipartimento editoria ha compiuto una evidente prepotenza nei confronti de Ministro della Difesa che non avrebbe dovuto subire silente. Avevamo quindi ragione nella nostra interrogazione e questa assurda e ingiustificabile decisione non fa altro che confermare quello che ormai ripetiamo da tempo e cioè che una parte di questo governo è apertamente antimilitarista», ha proseguito il senatore di Forza Italia, sottolineando che «questo episodio sconcertante si somma ai tagli previsti per lo stesso Ministero della Difesa, alla mancanza di stanziamenti per donne e uomini in divisa, alla minaccia continua alle aziende che si occupano di armamenti militari e ai loro dipendenti e molto altro». «Bisogna porre un freno a questi atteggiamenti che minacciano non solo l’intero comparto sicurezza-difesa, ma anche la sicurezza del Paese. Se il ministro Trenta mi risponde di essere “rammaricata” per non essere riuscita a difendere uno spot, come difenderà personale e bilanci delle Forze Armate colpite da Crimi, Casalino e grillini vari?», ha chiesto quindi Gasparri.
Verrà la fine di due entità divise, come quella attuale, nel quale regna un arbitro, leggi: “Conte”, il quale a volte si schiera con uno o con l’altro a seconda del suo patriottismo. Io me lo auguro!
Correggo: 100 mila
Ha ragione Gasparri, anche se dimentica che l’antimilitarismo non è un’esclusiva di questi qua. Destra, sinistra e centro se ne sono fregati quando l’Arma usciva dsll’Esercito e quando veniva abolita la leva. Tutti hanno fatto a gara a ridurre gli stanziamenti, con un progressivo decadimento delle capacità delle FA. A Persano ci sono ancora 10 mila tonnellate di ecoballe che l’uomo della provvidenza d’accatto (il suo capo) ha fatto raccogliere dai militari a Napoli: tanto devono stare zitti, vero? State zitti voi, sepolcri imbiancati!
LA MINISTRA TRENTA SI DIMETTA NN È DEGNA PERL’INCARICO.
Purtroppo, come nel PD anche nel m5s ci sono tante caghette, fanulloni e scalda careghe. Comunque fare l’uff.le delle Forze Atmate o carabinieri etc. credo sia uno dei lavori più belli, ben pagati ed interessanti che ci sono.
Questo governo sta assumendo sempre più toni di carattere dittatoriale! Infatti dopo questo articolo mi spiego il perché della nomina del nuovo comandante di stato maggiore!
Gasparri lo reputavo una persona intelligente invece una delusione cocente. Non si è reso conto che questo governo è una transizione.