Salvini a Di Maio: «”Ceppa” o no, gli inceneritori in Campania si faranno»

16 Nov 2018 15:53 - di Michele Pezza

A metà giornata, la sintesi più efficace dei contrasti insorti in seno alla maggioranza a colpi di “ceppa” è di Maurizio Gasparri: «Saranno gli inceneritori e i termovalorizzatori a incenerire il governo». L’ex-ministro osserva da lontano il “botta e risposta” tra Salvini e Di Maio sui rifiuti a Napoli e in Campania e ne approfitta per infilare il dito nella piaga: «La verità è che siamo di fronte ad una coalizione eterogenea, separata su problemi fondamentali che riguardano le infrastrutture, i cantieri, lo sviluppo, la gestione delle risorse pubbliche».

Chi di “ceppa” ferisce, di “ceppa” perisce

Difficile dargli torto. A Salvini, che ieri da Napoli aveva annunciato la realizzazione di un termovalizzatore per ognuna delle cinque province campane, aveva replicato Di Maio con un perentorio «non servono a una ceppa» che però non ha scoraggiato il leghista: «Li faremo i termovalorizzatori, li faremo, senza “ceppa”. Ci sono dappertutto, in Campania ce n’è uno solo, mentre in Lombardia ce ne sono tredici». E al grillino, che gli ricorda che la materia non fa parte del «contratto di governo», Salvini risponde intensificando i toni: «Vallo a spiegare ai bambini che respirano la merda».

L’ironia di Gasparri: «Governo già incenerito dai contrasti»

“Ceppa” o non “ceppa”, il leader della Lega sa di aver toccato un nervo scoperto.Per i Cinquestelle i termovalorizzatori sono il male assoluto. Infatti, accorrono a frotte a dare addosso all’alleato. A cominciare da Roberto Fico, che coglie al volo l’occasione  per allargare il fossato che lo separa dal troppo governativo Di Maio: «Siamo pronti a lottare contro i termovalorizzatori». E vuole lottare anche Barbara Lezzi, reduce dalla figuraccia rimediata in Puglia sul Tap: «L’inceneritore – sentenzia – è il passato, ormai non è più un investimento che guarda al futuro». Salvini incassa però il sostegno di Chicco Testa: «Realizzare l’economia circolare – spiega il presidente di Fise Assoambiente – significa aumentare il numero degli impianti di gestione dei rifiuti, non diminuirli». Chi prova a mediare è Conte: «Lunedì – annuncia – saremo nella Terra dei fuochi, affronteremo il problema in modo organico e ne avrete di nuove». E chissà che queste «nuove» non finiranno per confermare la profezia di Gasparri.

 

 

Commenti

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  • Giuseppe Tolu 16 Novembre 2018

    Ha ragione Di Maio, che bisogno c’è degli inceneritori, tanto i rifiuti vengono bruciati lo stesso, per le strade e nelle campagne

  • Francesco Ciccarelli 16 Novembre 2018

    La “raccolta differenziata” è sicuramente la soluzione da preferire, ma gli incendi criminali di rifiuti inquinano più degli inceneritori e provocano l’aumento delle malattie in Campania. Le discariche restano aperte e, alla fine, vendiamo le eco-balle alle aziende straniere, da cui compriamo l’energia elettrica prodotta dai loro termo-valorizzatori! Paghiamo due volte e non risolviamo il problema!