Ore di speranza per Silvia: arrestati moglie e suocero di uno dei rapitori
La polizia locale ha arrestato la moglie e il suocero di uno dei tre uomini sospettati di avere rapito Silvia Romano, la cooperante italiana sparita martedì scorso in Kenya. Elima, moglie di Said Adan Abdi, è stata arrestata nel villaggio di Tarasa, a Garsen, nella contea di Tana River. L’arresto è avvenuto dopo che le autorità locali avevano messo sotto controllo il cellulare della donna e hanno intercettato una conversazione avvenuta poche ore prima tra lei e il marito. Subito dopo hanno arrestato anche il suocero di Said Adan Abdi, sospettato di avere una connessione con l’uomo. Le autorità locali hanno annunciato che metteranno sotto torchio i due arrestati per ottenere le informazioni necessarie al ritrovamento della ragazza milanese.
Le autorità locali: “Silvia è viva”
“Silvia Romano è viva. Non abbiamo dubbi”: a dirlo è Noah Mwivanda, comandante regionale della polizia di tutta la regione costiera kenyana, all’inviata di Repubblica. “Silvia si trova nella foresta, in mano a tre degli assalitori. Gli altri cinque sono scappati, e ne abbiamo perse le tracce. Di lei invece abbiamo la localizzazione e le impronte”, ha detto Mwivanda citato da Repubblica.it. La polizia del Kenya ha inoltre identificato tre sospetti per il rapimento di Silvia e ha deciso di offrire una ricompensa di un milione di scellini (circa 9.750 dollari) a chiunque fornirà informazioni che portino al loro arresto. I nomi dei sospetti sono: Ibrahim Adan Omar, Yusuf Kuno Adan e Said Adan Abdi.
Salvini: “Abbiamo notizie incoraggianti”
Ieri gli agenti hanno compiuto altri arresti, di cui tre definibili “rilevanti” per le indagini, e si sono sbilanciati nel dichiarare “ottimismo” per la soluzione del caso della volontaria milanese sequestrata martedì sera in una villaggio della savana. Su Silvia Romano, ha rilasciato una breve dichiarazione anche il ministro dell’Interno. «Continuo a mantenere il silenzio di questi giorni per ragioni operative – ha detto Matteo Salvini – ma le notizie che arrivano da luogo sono notizie incoraggianti. Di più non posso dire».
Di Silvia non ce ne frega nulla…aveva solo da restare in Italia. C’e’ tanto da fare anche da noi (aiutare i pensionati, gli invalidi, etc…). E sopratutto che NON VENGA PAGATO alcun riscatto