Niente più “taglie forti” nelle Forze armate: soldati costretti alla dieta?

23 Nov 2018 18:59 - di Giovanni Trotta

Niente diete forzate, almeno per adesso. E il buco alla cintura potrà rimanere lo stesso, fino a nuovo ordine. Ma le cose stanno per cambiare. Il ministero della Difesa salva momentaneamente i militari in sovrappeso, sospendendo l’efficacia di una circolare dell’Esercito che disciplinava le situazioni di “eccesso ponderale” fino a contemplare la possibilità di un congedo per inidoneità. Ma non certo perché il problema non sussista o perché al dicastero non abbiano a cuore la forma fisica dei professionisti con le stellette: al contrario, allo stop alla direttiva dell’Esercito è seguita subito la richiesta allo Stato Maggiore della Difesa di predisporre un documento che valga per tutte le forze armate. “Non sarà un provvedimento-capestro, si tratterà – spiegano fonti del ministero della Difesa – dell’individuazione di un percorso guidato che consenta di tenere conto anche dell’età e dell’incarico ricoperto”. I soldati dalle “taglie forti” di Esercito, Marina e Aeronautica dovranno quindi rimettersi in carreggiata e tornare a vestire l’uniforme senza difficoltà. E varrà per tutte le forze armate. La nuova circolare, rilevano le stesse fonti, diversificherà i criteri applicativi in base alle diverse situazioni, anagrafiche e operative, del personale, individuando una serie di step, che potranno coinvolgere anche il personale sanitario militare, per arrivare alla necessaria remise en forme.

Era stato il portale Sassate a denunciare sul web la “politica del congedo per obesità come metodo indiretto di licenziamento”, anche se la circolare dell’Esercito ora sospesa prevedeva comunque un periodo di 730 giorni per rimettersi in forma e sventare così il pericolo dell’abbandono del servizio per inidoneità fisica. Non è ancora stato deciso se la prossima circolare dello Stato Maggiore della Difesa imporrà scadenze temporali ultimative per raggiungere l’Indice di Massa Corporea adeguato all’incarico ricoperto. In ogni caso, raccomanda il ministero della Difesa nel disporre l’emanazione del nuovo provvedimento, la direttiva servirà ad evitare “possibili disparità di trattamento tra personale appartenente a diverse forze armate” e dovrà attribuire “maggior importanza a parametri influenti sul peso corporeo quali età, incarico assegnato, reparto di impiego, reale possibilità di svolgere attività fisica in relazione alle mansioni attribuite”. Bisognerà poi prevedere “percorsi di rientro in prestabiliti parametri di Imc che preservino il personale dal possibile collocamento in congedo per perdita dell’idoneità fisica”.

Il Cocer (Consiglio Centrale di Rappresentanza) delle forze armate accoglie “con favore” l’annunciata emanazione da parte dello Stato Maggiore della Difesa, su disposizione del ministero guidato da Elisabetta Trenta, di una direttiva per contrastare l’obesità nelle forze armate. “Si tratta di una misura di cui si discuteva e che era sottoposta ad un approfondimento. Ci sembra una misura che va nella direzione del benessere del personale, quindi valutiamo positivamente l’iniziativa in attesa di conoscerne i dettagli”, dice il generale Giancarlo Trotta, presidente del Cocer Interforze. Il fatto che, a differenza di precedenti circolari sull’argomento più ultimative, il nuovo documento dovrebbe prevedere un percorso graduale per i militari coinvolti anche al fine di evitare la possibilità di un congedo per inidoneità, “è da salutare con favore perché va nella direzione dell’attenzione per il personale che da sempre il Cocer auspica”, conclude Trotta.

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