«Nessun razzismo»: la Procura smonta un’altra denuncia contro CasaPound
Nessun intento discriminatorio, ma legittima critica politica nel manifesto elettorale di CasaPound in cui campeggiava la scritta ”Ripulire l’Alto Adige”/”Südtirol reinigen” con, in alto, la foto della Giunta provinciale uscente e, in basso, un gruppo di migranti. È quanto ha stabilito dalla procura di Bolzano, che ha chiesto l’archiviazione del procedimento aperto a seguito dell’esposto presentato il primo ottobre scorso dal presidente della Giunta provinciale altoatesina Arno Kompatscher, appellandosi alla legge Mancino.
La Procura, si legge in una nota, «ha avanzato richiesta di archiviazione sulla base dei principi affermati in una recente sentenza della Corte di Cassazione (Cass., sez. III, 23 giugno 2015, n. 36906) secondo la quale “presupposto della configurabilità del reato di propaganda di idee discriminatorie è l’effettiva sussistenza di un’idea fondata sulla diversità determinata da pretesa superiorità razziale o da odio etnico”, ciò che deve essere valutato in relazione al contesto in cui i fatti avvengono. In particolare, va effettuato un necessario bilanciamento tra diritti costituzionali, quello alla libera manifestazione del pensiero, tutelato dall’art. 21 Cost. e dall’art. 10 della CEDU, e il principio di pari dignità di tutti i cittadini tutelato dall’art. 3 Costituzione, tenendo conto del contesto di riferimento, laddove acquista particolare rilievo quello delle competizioni elettorali».
Per quanto riguarda nello specifico il manifesto elettorale di CasaPound, osserva la procura, «il 28 settembre 2018, nell’immediatezza della divulgazione del manifesto, sul profilo Facebook di CasaPound Bolzano è apparso un comunicato stampa dove si precisava che l’obiettivo del manifesto fosse quello di una forte critica politica alla giunta provinciale uscente, concetto ribadito dal coordinatore regionale di CasaPound Italia nel corso di un’intervista per Il Primato Nazionale – quotidiano sovranista, laddove si specificava ulteriormente che lo scopo non era certo quello di una “improbabile discriminazione razziale”». Nel suo post su Facebook il responsabile provinciale e consigliere comunale di CasaPound a Bolzano, Andrea Bonazza, spiegò che «ripulire l’Alto Adige significa che siamo stufi di una politica che sfrutta il business dell’immigrazione, mettendo a rischio la sicurezza delle nostre città».
«L’assenza di intento discriminatorio è stata inoltre confermata anche nelle dichiarazioni rilasciate alla polizia giudiziaria incaricata dell’indagine», prosegue poi il comunicato della Procura, sottolineando che «dovendosi, pertanto, operare una doverosa contestualizzazione della condotta al fine di valutarne la concreta pericolosità ed offensività alla luce del bilanciamento tra diritti costituzionali, la Procura ha ritenuto che la presenza sul manifesto elettorale della Giunta provinciale uscente, unitamente alle dichiarazioni rilasciate e al comunicato stampa, portassero ad escludere che con tale atto si intendesse propagandare idee fondate sull’odio e sulla discriminazione razziale».