Musumeci: “Famiglie e giovani, nel bilancio della Sicilia prima i più deboli”
Il nostro sarà un bilancio essenziale, asciutto. Quest’anno, per la prima volta nella storia della Sicilia degli ultimi governi, vorremmo approvarlo entro il 31 dicembre, come prevede la legge, per evitare di ricorrere all’esercizio provvisorio. Farlo significherebbe mettere tutta l’Amministrazione regionale, già dal primo gennaio 2019, nelle condizioni di poter partire senza impegnare le somme in dodicesimi. E’ una scommessa sul piano politico e proprio per poterla vincere abbiamo previsto che non ci sarà maggiore spesa rispetto al bilancio dello scorso anno”. A dirlo è stato il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, intervistato dall’emittente locale Tgs.
“In Sicilia 65mila famiglie senza abitazione”
Sul via libera da parte di Sala d’Ercole entro l’anno, il governatore si dice fiducioso. “Ho grande rispetto per il senso di responsabilità del Parlamento – ha aggiunto – e sono convinto che l’Aula consentirà a lavoratori e imprese di entrare a disposizione delle risorse, che nel bilancio non sono tantissime perché è quasi tutta spesa corrente”. Tra le novità introdotte nel testo Musumeci ricorda gli incentivi alle giovani coppie per l’acquisto della casa, quelli per le imprese e poi le norme sull’ambiente e il territorio e “l’Agenzia per la casa, un pallino di 65mila famiglie siciliane che cercano un’abitazione. Gli Iacp erano e restano enti inutili, abbiamo posto fine alla gestione commissariale che era una vergogna, ma speriamo che la loro gestione così come l’abbiamo conosciuta possa durare al massimo un anno perché nel frattempo l’agenzia possa sostituirli”. Norme in parte già previste dal Governo Musumeci nella scorsa finanziaria ma poi bocciate dall’Aula. “Il Parlamento è sovrano e noi abbiamo grande rispetto per l’Aula – ha concluso Musumeci -. Noi facciamo le proposte, ma se l’Ars le boccia la responsabilità non può ricadere sul Governo”.
“Su Riscossione Sicilia, aspettiamo il nuovo governo”
A proposito dell’agenzia regionale che si occupa di tasse e che a fine anno sarebbe dovuta convergere nell’Agenzia delle entrate, Musumeci premette che «l’intesa con il ministero delle Finanze non è mai stata cercata in passato. Lo abbiamo fatto noi con il governo Gentiloni che ci ha detto “Accomodatevi con il nuovo Governo”. Abbiamo aspettato il nuovo Esecutivo, che ha avuto un parto travagliato, abbiamo chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico, siamo stati nei giorni scorsi all’Agenzia delle Entrate che dovrebbe assumere la gestione del servizio e il direttore ci ha fatto capire con molta onestà che il tema non si può risolvere a breve». Nell’attesa di un segno da Roma, però, “Riscossione Sicilia deve fare bene il proprio lavoro, il personale deve essere garantito e dobbiamo riscuotere i tributi. Se Roma ci dirà di non essere interessata ad acquisire le funzioni di Riscossione Sicilia faremo un nuovo soggetto snello e agile, libero da debiti che possa, anche dal un punto di vista funzionale, essere garanzia per la riscossione dei tributi senza oneri eccessivi per il contribuente”, ha concluso Musumeci.
Caro Musumeci se invece di investire in nuove e lucrose abitazioni aiutaste le famiglie a pagare l’affitto avreste all’inizio più denaro da investire in occupazione; Inoltre altra ingiustizia, sopratutto siciliana strapagare i dipendenti degli enti che fanno gli impiegati e sono pagati da dirigenti. Risparmiereste un sacco di soldi