Maltempo, l’Italia in ginocchio. Frana di fango in Veneto, paesi isolati (video)

2 Nov 2018 14:19 - di Roberto Frulli

Il maltempo sta devastando in maniera drammatica l’Italia. Dal Veneto alla Liguria, dal Trentino alla Sicilia, ormai i danni non si contano più.

Allagamenti, strade chiuse per frane o trasformate in fiumi, coltivazioni devastate, alberi abbattuti dalla furia del vento. E questo lo scenario che, in queste ore, sta vivendo, con apprensione il Paese. Nubifragi, raffiche di vento, esondazioni, trombe d’aria e grandinate hanno colpito pesantemente anche l’agricoltura con danni che superano i 150 milioni di euro fra ulivi secolari sradicati, boschi decimati, coltivazioni distrutte, semine perdute, campi allagati, muri crollati, serre distrutte, stalle ed edifici rurali scoperchiati, molte le coltivazioni autunnali oramai compromesse.
Oggi esondazioni e smottamenti stanno colpendo la Sicilia. Ma è in Veneto e, più in particolare, nel Bellunese, che la situazione è davvero pesantissima: una frana di terra e fango, che si è riversata sulla strada regionale 203, via obbligatoria di collegamento fra Cencenighe e Agordo, e su cui si è aperta anche una crepa di 40 metri, ha isolato parecchi paesi. E nelle prossime ore è atteso un peggioramento generale delle condizioni meteo su tutta la penisola e, in particolare, in bassa Toscana, Lazio, nord Campania e Sicilia.
Di Maio ha già annunciato che le Regioni che chiederanno lo stato di emergenza al governo lo avranno – «devono avere indietro il maltolto, è vero sono stati colpiti da calamità naturali, ma anche da anni di incuria: tutti i nodi stanno venendo al pettine» – annunciando anche una sua visita nelle zone più martoriate: «non vado subito – spiega – per non intralciare i lavori».

Il Veneto in ginocchio, frana di fango isola i paesi

«Siamo in ginocchio, abbiamo già previsto la chiusura di tutte le scuole – sintetizza così la situazione causata dal maltempo Luca Zaia, presidente della Regione Veneto – Ho chiesto già domenica scorsa l’intervento della Protezione civile nazionale quando ancora c’era una situazione di calma totale. Ho chiesto agli istituti di credito dei finanziamenti speciali e di sospendere le rate dei mutui. Ho chiesto al governo di procrastinare tutto il procrastinabile».
E con una lettera al capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale Angelo Borrelli, Zaia, ha chiesto formalmente l’attivazione di «un apposito numero solidale per l’invio di sms» ricordando «gli intensi fenomeni meteorologici che dal 27 ottobre stanno interessando l’intero territorio regionale».
Proprio domani il capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale sarà al vertice che si terrà al Centro di coordinamento soccorsi nell’aeroporto di Belluno per coordinare le operazioni di soccorso e di ripristino dei servizi e farà un nuovo sopralluogo nelle zone devastate dal maltempo. Nel Bellunese continua a piovere incessantemente e la situazione peggiora di ora in ora sul fronte della viabilità e dei collegamenti a causa delle frane.

La situazione è pesantissima non solo nell’Agordino ma anche in molti altri territori della Provincia, in primis il Cadore, il Comelico e la Val Boite poiché oramai l’elevata saturazione dei terreni potrebbe, a un certo punto, determinare l’innesco o la riattivazione di fenomeni franosi sui diversi versanti.
A Belluno sono ancora numerose le aree e le abitazioni non servite dal servizio elettrico: i problemi più gravi si registrano nelle frazioni di Antole e del Nevegal. Disagi si registrano anche a macchia di leopardo in altre aree della città.
Quanto al servizio idrico, resta l’invito a non utilizzare, nemmeno a fini igienico-sanitari, l’acqua che manifesti evidenti problemi di torbidità, in buona parte della Provincia esclusi i Comuni di Belluno, La Valle Agordina, Sospirolo, Sedico, Limana, Trichiana, Mel, Lentiai, Quero-Vas serviti dall’acquedotto sul quale la Ulss 1 Dolomiti ha comunicato l’esito favorevole degli accertamenti analitici compiuti secondo i quali l’acqua è potabile.

«La situazione nel Bellunese è davvero critica, fatichiamo persino a metterci in contatto con le nostre squadre sul posto a causa dei black out che hanno interessato le linee telefoniche – raccontano i volontari dei gruppi di Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini di Verona 25 dei quali, appena rientrati da una pesante missione, sono subito ripartiti verso le zone isolate della Regione in aiuto alle popolazioni dell’Agordino e sono già operativi sul campo – Ci stiamo già organizzando per dare loro il cambio nella giornata di venerdì. Due giorni di lavoro in quelle condizioni sono davvero faticosi. Ci sono contrade rimaste isolate tra cumuli di fango e centinaia di alberi abbattuti». L’obiettivo è quello di riuscire ad aprire le vie per consentire il passaggio dei mezzi.

Il mare ha mangiato oltre 100mila metri cubi di spiaggia a Jesolo

«Siamo stati proiettati direttamente dall’esercitazione Vardirex alla dura realtà», dicono i vertici dei volontari veronesi dell’Ana ricordando l’ultima maxi-esercitazione nazionale in collaborazione con l’Esercito, dieci giorni fa, che li ha visti impegnati nella zona del Baldo e della Val d’Adige.

L’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito il Veneto e, con esso, il litorale veneziano, a Jesolo ha portato via oltre 100mila metri cubi di spiaggia: sono state inghiottite dalle onde le dune di protezione erette nei giorni precedenti la mareggiata e divelta la passeggiata a mare.

Liguria, aiuti ai sindaci, sospensione di tasse, utenze e mutui

«Stiamo elaborando con il governo lo stato di emergenza. Qui è già stato il Capo dipartimento della protezione civile Borrelli nelle scorse ore e abbiamo fatto un accurato sopralluogo – annuncia Giovanni Toti, governatore della Liguria – Stiamo elaborando l’ordinanza di protezione civile che in genere contiene misure di quel tipo: oltre agli aiuti per i sindaci per quelle che si definiscono somme urgenze – il ristoro delle somme spese per liberare le strade, per le pulizie straordinarie – ci sono poi la sospensione di tasse, utenze, mutui».

Per garantire il soccorso tecnico urgente nella località di Portofino, rimasta isolata dopo la mareggiata dei giorni scorsi, è stato istituto un presidio permanente dei vigili del fuoco, con un mezzo polivalente adatto alle strette strade della località.

Nel corso del sopralluogo effettuato a Portofino, Toti ha spiegato tempi, modi e costi per ripristinare la situazione dopo l’ondata di maltempo che ha devastato il gioiello ligure: «non sarà una cosa facile né rapidissima ma contiamo per l’estate prossima di restituire Portofino a tutti i milioni di turisti che vengono a visitarlo. Apriremo la strada sussidiaria sul monte dietro Portofino per non lasciare isolato il paese in caso di mareggiate poi comincerà un progetto per mettere in sicurezza e ripristinare la strada di collegamento. Il danno è molto ingente – ha detto Toti -, proprio perché è dovuto a un’azione di grandi proporzioni con una violenta burrasca, la pioggia e il mare. Se i danni per gli interventi immediati sono stati stimati in alcune decine di milioni, i danni al “sistema ligure” sono stimabili in alcune centinaia di milioni».

Attesa e preoccupazione per la doppia piena del Po in Emilia

E’ attesa, intanto, con comprensibile preoccupazione, una doppia piena del fiume Po in Emilia-Romagna, questa sera a Piacenza e domani pomeriggio a Reggio Emilia come annunciato dal bollettino della Protezione civile regionale: «nella parte terminale del Po le due onde di piena tenderanno a fondersi per le difficoltà di immissione nel mare Adriatico».
Dal monitoraggio della Coldiretti emerge che per effetto delle intense precipitazioni che hanno accompagnato la nuova ondata di maltempo il livello idrometrico del fiume Po è già salito di quasi 2,5 metri nelle ultime 24 ore. In mattinata al Ponte della Becca, in provincia di Pavia, il livello era di 3,5 metri sopra lo zero idrometrico ossia oltre sei metri superiore rispetto allo stesso giorno dello scorso anno.

Muro frana a Ischia, salvate dall’acqua due persone intrappolate

Situazione pesante anche in Campania. Nell’isola di Ischia, a Casamicciola, un grosso muro perimetrale di un albergo è franato in mattinata a causa delle forti piogge invadendo con massi e detriti – 300-400 i metri cubi di materiale, secondo le stime – la centrale piazza Marina, che si trova a poca distanza. Prima dell’alba sull’isola si era abbattuto un forte temporale e poco dopo le 6 il muro di contenimento ha ceduto.
A Panza, sempre sull’isola di Ischia, un uomo è stato soccorso perché finito, con il suo furgone, in un’area allagata dalla pioggia. Stesso intervento per un’altra persona bloccata dall’acqua in un sottopasso a Miliscola, in zona Flegrea.

In Sicilia allagati i binari, sospesa la circolazione ferroviaria su alcune tratte

In Sicilia, la Protezione civile ha diffuso un bollettino di allerta meteo rossa che riguarda tutta l’area nord-occidentale dell’isola, sia per rischio idrico sia per rischio idrogeologico. Sono previste precipitazioni “diffuse, a prevalente carattere di rovescio o temporale, sui settori occidentali e versanti meridionali centrali della Sicilia

il maltempo ha causato l’allagamento dei binari  e la circolazione ferroviaria è stata sospesa – con la conseguente attivazione da parte di Trenitalia di servizi di autobus – su alcune linee, in particolare, sui treni della Palermo-Catania, fra le stazioni di Enna e Lercara Diramazione, sulla Palermo-Agrigento, fra le stazioni di Cammarata e Lercara Diramazione, sulla Catania-Agrigento, fra Caltanissetta Xirbi e Canicattì, e sulla Caltanissetta-Siracusa, fra Campobello e S.Oliva.
Il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, ha lanciato l’appello a rimanere a casa. La pioggia battente ha causato allagamenti e frane e le previsioni meteo non fanno ben sperare per le prossime ore. Da qui l’invito ai cittadini a restare nelle proprie abitazioni e a non utilizzare i mezzi se «non per urgenze e necessità improrogabili».

Oltre 14.000 gli interventi dei Vigili del Fuoco sul territorio nazionale

Dall’inizio dell’emergenza maltempo sono, a questo punto, oltre 14.000 gli interventi di soccorso effettuati dai vigili del fuoco sul territorio nazionale e 5.000 i vigili impegnati anche ogg. In Veneto, Liguria e Toscana il dispositivo di soccorso è stato rinforzato con l’invio di sezioni operative dalle regioni limitrofe.
La quasi totalità dei comandi provinciali è impegnata in centinaia di interventi per allagamenti diffusi, smottamenti, esondazioni di torrenti e corsi d’acqua in genere, alberi e strutture varie abbattuti o pericolanti, dissesti statici e soccorso ordinario.

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