L’orologio biologico colpisce anche i padri: dopo i 35 più rischi per i bebè

2 Nov 2018 14:46 - di Redazione

Non conta solo l’età della mamma. Anche quella dei padri può rappresentare un rischio per il bimbo che sta per nascere. A rivelarlo è una articolata ricerca realizzata negli Stati Uniti e basata su dati raccolti nel corso di un decennio, relativi a oltre 40 milioni di nascite nel Paese. Lo studio, condotto da scienziati della Stanford University School of Medicine e pubblicato online sul British Medical Journal, mette in evidenza una relazione tra l’età più avanzata dei papà e una serie di rischi aumentati, tra cui basso peso alla nascita e convulsioni. Dal lavoro inoltre emerge che il dato anagrafico del padre potrebbe avere una incidenza anche sulla salute della madre in gravidanza, favorendo in particolare il rischio di sviluppare il diabete. «Nella valutazione dei rischi associati alla nascita si tende a considerare i fattori materni, ma questo studio dimostra che avere un bambino sano è un “lavoro di squadra” e anche l’età del padre contribuisce alla salute del bambino», ha spiegato Michael Eisenberg, professore associato di urologia e autore senior della ricerca.

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