Khashoggi, i bagagli diplomatici di Riad ai raggi x: spuntano i kit di tortura
Le foto ai raggi X dei bagagli non lasciano dubbi. Dentro quelle valigie c’erano dei veri e propri kit per torturare e uccidere. E per farlo senza essere scoperti. Taglierini, siringhe, grosse forbici, perfino pinzatrici. E, poi, anche radio walkie talkie e cellulari, jammer per disturbare le onde radio dei telefoni oltre a un taser per infierire potenti scariche elettriche per l’elettroshock. Un vero e proprio kit in perfetto stile Pulp Fiction utilizzato dal team di 15 killer arrivati a Istanbul da Riad e poi ripartiti verso l’Arabia Saudita subito dopo aver torturato, ucciso e smembrato il giornalista dissidente Jamal Khashoggi all’interno dell’ambasciata saudita nella capitale turca.
L’intelligence turca è andata a recuperare, nell’aeroporto Ataturk di Istanbul non solo i video registrati delle telecamere di videosorveglianza riuscendo a riscrivere cronologicamente, minuto dopo minuto, l’arrivo della squadra inviata da Riad a Istanbul e, poi, anche la loro partenza, una volta eseguita la missione omicida, ma, anche, le immagini registrate dalle macchine radiogene dei bagagli del team passati sotto i raggi x, bagagli che potevano beneficiare dell’immunità diplomatica e, pertanto, non potevano essere aperti e controllati.
Dalle immagini che il quotidiano turco Sabah pubblica si vedono chiaramente gli oggetti utilizzati per torturare e, poi, uccidere, Khashoggi nascosti nelle valigie che vengono poi imbarcate sui voli per Riad delle 18 e 20 e delle 22 e 46 ora locale quando i membri del team si rimbarcano da Istanbul per tornare a Riad.
Gli strumenti per la covert operation utilizzati dal gruppo di killer guidato dal generale dell’intelligence Maher Abdülaziz Mutreb, uno degli uomini più vicini al principe ereditario, Mohammed bin Selman, sono stati portati a bordo degli aerei che sarebbero decollati per Riad con il team utilizzando la copertura dell’immunità diplomatica.
Le caratteristiche dei dispositivi e degli strumenti di tortura scoperti dalle macchine radiogene dell’aeroporto, sostiene il quotidiano turco che pubblica le immagini, evidenziano che l’omicidio è stato pianificato a Riad e che è quella la squadra che ha portato a compimento l’esecuzione di Khashoggi.
Fra il materiale evidenziato dai raggi x nei bagagli protetti dalla copertura diplomatica di Riad si notano 10 telefoni e cinque radio, due siringhe per iniettare la droga con la quale Khashoggi sarebbe stato stordito, due taser elettrici, jammer, tre cucitrici con le quali sono stati probabilmente chiusi i sacchi contenenti i resti smembrati del giornalista e un utensile da taglio simile a un bisturi.
I nastri dei raggi X dell’aeroporto Atatürk sono stati riavvolti dall’intelligence per verificare anche se vi fossero tracce, nei bagagli, di parti del corpo di Khashoggi ma, da questo punto di vista, nulla è stato trovato.
Quanto alle prove audio dell’esecuzione, il primo ministro canadese, Justin Trudeau e il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert hanno confermato di aver ricevuto il materiale e hanno ringraziato Erdogan.