Immigrato picchia moglie e figlia: concesse le attenuanti perché non è clandestino…
Il gup di Milano Guido Salvini ha condannato a Abdul Ali Hussaini, immigrato 30enne di origine afgana, a tre anni e otto mesi di carcere per violenza nei confronti della moglie e per aver schiaffeggiato, più volte, la loro bambina di un solo anno ‘colpevole’ di essere nata femmina e non maschio come il padre avrebbe voluto. Tra marzo e giugno scorso l’uomo si sarebbe reso protagonista di più episodi contro la moglie, sposata a 15 anni in Pakistan, aggredendola in diverse occasioni. Madre e figlia si trovano adesso in una comunità. Oltre che dei maltrattamenti, l’imputato, arrestato il 30 agosto scorso, è stato riconosciuto colpevole anche di sequestro di persona e violenza sessuale. Il primo reato perché, come si legge nel capo d’imputazione, “privava la moglie della libertà personale, chiudendola a chiava dentro l’abitazione e impedendole di uscire”, il secondo relativo a tre episodi di abusi, avvenuti tra il marzo e l’aprile di quest’anno. Tutti reati commessi con l’aggravante di avere commesso il fatto in danno del coniuge. Tra i vari atti violenti contestati a H.A.A. anche l‘avere colpito la donna “con un coltello, cagionandole un taglio alla gamba destra non refertato, dicendole che gli ‘andava di farlo’ e, in un’altra occasione, provocandole delle ecchimosi colpendola con il caricabatterie del cellulare e con il lancio di pelle di una borsa”. All’imputato sono state concesse le attenuanti generiche perché regolare nel nostro Paese.