Il concorso per assumere vigili urbani apre agli immigrati. Lega furiosa: inaccettabile

29 Nov 2018 9:57 - di Martino Della Costa

Un bando per l’assunzione di due vigili urbani che apre alla partecipazione degli immigrati tra i possibili caschi bianchi in Emilia ha destato scalpore, prima, e la netta contrarietà, subito dopo, di due esponenti leghisti in Regione e al Comune. Il Carroccio, insomma, non ci sta: e dopo la pubblicazione ufficiale del bando di concorso aperto anche ai rifugiati sferra le prime, oppositive mosse all’iniziativa, irrimediabilmente bollata come «inaccettabile».

Il bando di concorso per assumere vigili urbani apre a immigrati e rifugiati

Un caso locale che, via via che passano le ore, aumenta il clamore della sua portata, anche grazie al rimbalzare della notizia dalle colonne di Bologna Today a quelle de il Giornale, che all’episodio del bando di selezione per agenti municipali, che tra i requisiti accoglie anche i “soggiornanti di lungo periodo”– esploso in tutto il suo potenziale polemico a Reno Galliera – dedicano spazi e approfondimenti. «Inaccettabile ricorrere a rifugiati con protezione sussidiaria per formare il corpo della polizia locale», bollano immediatamente l’iniziativa che estende le possibilità del concorso pubblico che prevede l’assunzione di due agenti della municipale a tempo indeterminato e pieno anche a immigrati e rifugiati, i due esponenti del Carroccio – Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in regione Emilia Romagna e Mattia Polazzi consigliere Lega Unione Reno Galliera – e a stretto giro i due consiglieri aggiungono anche che il giusto modo di affrontare la questione e risolvere il problema dovrebbe attingere a un altro target di riferimento lavorativo e non gestire la cosa «in questa maniera». «È sbagliato dare un ruolo lavorativo del genere a chi è arrivato da poco in Italia», riferisce Alan Fabbri ripreso da il Giornale, che parla poi anche di «un’interrogazione in regione che verrà fatta in futuro per vedere se effettivamente sia possibile costituire un bando del genere e ammettere questi requisiti all’interno dello stesso». Laddove per “questi requisiti” s’intende l’estensione del bando a un bacino di immigrati eventualmente selezionati per svolgere il delicato compito dei caschi bianchi all’interno del territorio degli otto comuni che compongono l‘Unione di Reno Galliera. Di più: secondo quanto riferito dal quotidiano milanese diretto da Sallusti, «se si va a scandagliare tra le righe del bando è possibile vedere che si dà la possibilità di partecipare alle selezioni a chiunque abbia lo status di rifugiato e detentore di protezione sussidiaria e abbia un permesso di soggiorno che sia da almeno 5 anni».

Consiglieri della Lega in Regione e Comune: «Inaccettabile»

Non solo: Polazzi e Fabbri nell’argomentare la loro contrarietà al bando esteso agli stranieri, eccepiscono anche specifici fattori contingenti previsti dal ruolo di agente municipale che per evidenti ragioni degli stranieri non potrebbero garantire, e allora, tra le competenze richieste, per esempio, sottolineano i due esponenti del Carroccio, gli agenti incaricati dovrebbero poter garantire la conoscenza perfetta della lingua italiana, delle norme civiche e, possibilmente, anche una conoscenza profonda del territorio di competenza. Infine, nel richiedere con fermezza che il bando attinga «ad altre graduatorie di idonei nel territorio», il due esponenti della Lega sottolineano un ulteriore elemento, a loro avviso dirimente, riportato nel servizio di Bologna today e che citiamo testualmente: «Conoscendo a fondo le necessità dell’organico della polizia municipale – riprendono i due esponenti leghisti – e le difficoltà in cui versa il territorio, a causa della criminalità in aumento, riteniamo completamente assurda l’idea di utilizzare immigrati arrivati da poco nel nostro Paese per coprire esigenze tanto delicate».

 

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