Il caso Regeni nel colloquio fra Conte e al-Sisi. FdI: «Il governo faccia sul serio»
Durante l’incontro a Palermo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, sono stati affrontati anche «gli sviluppi relativi alle indagini in atto sull’uccisione dello studente italiano Giulio Regeni». A darne notizia è stato il portavoce della presidenza egiziana, Bassam Rady, riferendo più in generale che i due leader «hanno parlato di vicende legate alle relazioni bilaterali tra i due Paesi».
In particolare, ha chiarito ancora Bassam Rady, Al-Sisi ha espresso soddisfazione per l’incontro con Conte, facendo riferimento «agli sviluppi positivi registrati negli ultimi tempi nelle relazioni» tra Italia ed Egitto. Il Cairo, prosegue il comunicato del portavoce della presidenza egiziana, è interessata a «sviluppare strategie di collaborazione bilaterale in vari settori e a coordinare il lavoro con l’Italia» per quanto riguarda le questioni nell’area del Mediterraneo e in particolare la questione libica. Sul caso Regeni, Conte e al-Sisi hanno parlato nello specifico della «collaborazione tra le due parti sui dettagli del caso per arrivare ai responsabili e assicurarli alla giustizia».
«Sembrerebbe che l’incontro fra il premier italiano Conte e il presidente egiziano al-Sisi, a Palermo, abbia riguardato anche le inchieste sull’omicidio di Giulio Regeni, sulle quali purtroppo permangono ancora oggi tante e inquietanti zone d’ombra», ha commentato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida. «Ci auguriamo – ha sottolineato – che il governo italiano, nella ricerca della verità, stavolta pretenda una vera svolta nelle indagini e che lo faccia con voce ferma e autorevole. Sicuramente più ferma e autorevole dell’inesperto Di Maio, che ad agosto andò da al-Sisi per superare lo stallo ma tornò a casa – ha concluso Lollobrigida – non si sa bene con quale risultato».