Gasparri: dai grillini solo bugie, da quota 100 al reddito di cittadinanza
Nuovo attacco di Forza Italia alla manovra del governo: ”Nella manovra economica le bugie del governo emergono in tutta chiarezza. Come abbiamo detto da tempo, se si volesse garantire un reddito di cittadinanza di 780 euro al mese a sei milioni e mezzo di persone, servirebbero decine e decine di miliardi. E le cifre stanziate non potrebbero coprire nemmeno un sesto delle persone di cui si parla. Siamo alla truffa e all’inganno anche in materia di pensioni e di quota cento”. Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri. “Le norme – aggiunge – sono confuse e pasticciate. Si è fatta un’unica riforma, quella della matematica, stabilendo che due più due fa sei e truccando i conti in tutti i capitoli. È colpa soprattutto della componente grillina che introduce nel programma di governo impegni mirabolanti e irrealizzabili. A ciò si aggiunge caos in materia di difesa, di sicurezza, di infrastrutture, di Tav, Muos e molte altre questioni”. “Forza Italia – afferma ancora Gasparri – sta svolgendo una funzione propositiva per quanto riguarda la sicurezza, di denuncia per quanto riguarda le infrastrutture, di responsabilità lanciando l’allarme sui risparmi degli italiani che corrono gravi rischi. Siamo di fronte a una situazione gravissima, allarmante e intollerabile”. “Dobbiamo contestare e riformare le regole europee, ma questa giusta battaglia non può coprire la distruzione dei conti pubblici, del risparmio degli italiani, nè può occultare le bugie dette – conclude – soprattutto in materia di reddito di cittadinanza da Di Maio che sparge menzogne dalla mattina alla sera”.
Anche Francesco Prudenzano, segretario generale di Confintesa, ha commentato in merito alla cosiddetta quota 100 per accedere alla pensione. “Nonostante le promesse fatte durante la campagna elettorale relative allo smantellamento della Legge Fornero sembra che i buoni propositi si siano incagliati tra gli scogli delle compatibilità finanziarie”, ha dichiarato Francesco Prudenzano. “Nemmeno la fatidica quota 100, che non si capisce esattamente in quale misura penalizzerebbe i lavoratori che accedono alla pensione prima dei fatidici 67 anni, sembra fruibile già dal 2019 in quanto il provvedimento dovrebbe attendere i cosiddetti provvedimenti collegati che, dovendo essere approvati dai due rami del Parlamento, farebbero slittare tutto oltre i sei mesi. Insomma – continua Prudenzano – ancora non c’è chiarezza su come la logica della Fornero possa essere spazzata via dall’ordinamento giuridico italiano. Esiste poi – conclude Prudenzano – il problema dei contributi previdenziali degli statali. Si calcola che più di un milione di dipendenti pubblici, a causa di disguidi burocratici, hanno dei buchi nella contribuzione previdenziale. Il governo e l’Inps risolvano questo problema altrimenti quota 100 non sarà in grado di garantire la pensione nemmeno ai pubblici dipendenti”.