Fine vita e consenso informato, l’argine di “Valore Uomo” su diritti e dignità
La dignità dell’uomo di fronte alla malattia, al danno subìto, la necessità di rendere il paziente edotto di tutti gli aspetti medici che lo riguardano, il supporto alla sua difesa in caso di controversia, i nuovi criteri per l’assistenza e l’autodeterminazione nel fine vita, tutte le novità legislative delle Leggi 24/2017 e 219/2017 e gli aspetti critici delle normative e della loro applicazione. Su questi temi si è sviluppato il dibattito organizzato dall’Associazione Valore Uomo a Roma, lo scorso 15 novembre, nella caserma Salvo D’Acquisto di Roma, dal titolo “L’incapacità ed il consenso informato tra sicurezza delle cure (legge 24/2017) e d.a.t. (legge 219/2017). La liquidazione dei danni”.
Ai lavori del convegno, che era anche un corso di aggiornamento professionale, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha partecipato il sottosegretario alla Presidenza stessa con delega alla famiglia e alla disabilità, Vincenzo Zoccano (nella foto), che ha portato i saluti del Governo agli esponenti delle Forze dell’ordine, ai magistrati, ai medici legali, ai giudici di Pace, agli avvocati ed agli addetti ai lavori che hanno voluto fornire il proprio contributo sul tema della tutela della persona.
“ E’ una grande occasione per fare cultura, sensibilizzare, orientare le decisioni dei soggetti che operano nel settore dei danni alla persona e nella tutela della abilità residua di tutta l’umanità, che in altri termini può essere sintetizzata con la definizione di Dignità, obiettivo che costituisce una priorità per chi, come noi, politici ed esponenti delle istituzioni, si impegna tutti i giorni per migliorare la qualità della vita dei cittadini – ha detto Zoccano in apertura dei lavori . – La dignità e la tutela dei cittadini devono essere al centro dell’opera di tutti, magistrati, avvocati, medici, per creare sinergie nell’aiutarli nella risoluzione dei problemi derivanti anche alla frammentarietà delle leggi, per garantire la certezza del diritto e dei diritti di chi ha subìto un danno alla persona, dei più indifesi. Perché ricordiamoci che in un paese in cui vive meglio un disabile, viviamo meglio tutti…”.
I lavori, ai quali ha partecipato una platea di oltre duecento persone, sono stati introdotti dal presidente del’Associazione Valore Uomo, Avvocato Giuseppe Mazzucchiello. “La nostra Associazione – ha concluso Mazzucchiello – è in prima linea per aiutare a comprendere la portata di norme tanto importanti con forte incidenza sulla vita di tutti i cittadini”.
L’Associazione Valore Uomo, nata nel 1998, su iniziativa di un folto gruppo di cultori del diritto e delle scienze antropologiche, coordinato dall’Avvocato Mazzucchiello, negli anni – anche grazie al lavoro di altri due avvocati, i vice-presidenti Giuseppe Colapietro e Clementina Fafone – ha prodotto numerose iniziative sul tema della difesa dell’Essere Umano, sul fronte della salute, dei danni e della dignità di genere.
Il convegno della “Salvo D’Acquisto” ha visto la partecipazione anche di Laboratorio Forense, l’Associazione romano-laziale di Medicina Legale, la SISMEL (Società Interdisciplinare delle Scienze Medico Legali e Forensi), i Giudici di Pace rappresentati da UNAGIPA e Confederazione Nazionale e la Federmot, che raggruppa tutti i Magistrati Onorari dei Tribunale.
I “padroni di casa”, i Carabinieri dell’Arma, hanno rivolto attraverso le parole del generale Sabino Cavaliere un saluto agli ospiti, con riferimenti all’aspetto “umano” che caratterizza l’impegno di tutte le categorie, con le forze dell’ordine in prima linea, nell’opera di tutela dei diritti inviolabili dell’Uomo.
Una metafora artica, polare, ha aperto la Lectio Magistralis del professor Gabriele Positano, consigliere di Cassazione, intervenuto sul tema “Diritti umani inviolabili tra Corte Costituzionale e Giurisprudenza”: «La Carta – ha detto – è come i ghiacciai, sembra immobile ma si muove lentamente… “, una premessa per poi elencare la successione di documenti e atti internazionali, dalla Dichiarazione universale diritti dell’uomo in poi, che sono alla base delle attuali norme sulla difesa della persona.
Lucida anche l’analisi del professor Enrico Marinelli, docente di Medicina Legale alla Sapienza di Roma, che ha ripercorso il tema dei risarcimenti dei danni sanitari, fin dalle prime “fughe” dal settore da parte delle assicurazioni americane. “La verità è che oggi almeno il 30% degli errori è prevedibile – ha detto – e i costi sociali di questa mancata prevenzione sono enormi per tutti, bisogna lavorare su questo, anche attraverso le linee guida, già architrave delle normative europee, che individuano gli elementi-sentinella. Ma dobbiamo fare anche un bagno di realismo affermando che in ogni caso la malasanità, gli errori, ci saranno sempre e comunque. In Italia purtroppo prevale la gestione del rischio, quando si è già verificato…”
Di dignità è tornato a parlare il professor Natale Mario di Luca, che, nella sua lectio magistralis su “Bioetica e Biotestamento”, ha citato Pico della Mirandola e il suo “Oratio de hominis dignitate”, ma anche i testi di Cornelio Agrippa rifacendosi a scritti rinascimentali, per enunciare la sua teoria del dubbio della coscienza sui temi del fine vita e dell’eutanasia, in tutte le dimensioni, da quella mistica a quella biologica, dubbi che si riflettono sulla capacità della scienza di venire incontro davvero a tutte le aspettative. Ma i dubbi interpretativi riguardano anche la possibilità del medico di disattendere le disposizioni, se cambiano le condizioni cliniche, se intervengono nuove terapie. “Si crea un rapporto sbilanciato tra medico e paziente in cui le disposizioni di quest’ultimo possono finire per spingere i medici a fare quello che decide il paziente, ad evitare trattamenti rischiosi per il paziente”. Dubbi anche sul tema del fine vita e sul fatto che la Consulta riesca a ottenere una risposta legislativa dal Parlamento entro l’udienza già fissata per il 2019, a proposito del caso di Dj Fabo.
Tanti altri interventi autorevoli, poi momenti di autentica commozione quando il Professor Angelo Fiori, da sempre anima dell’Associazione e responsabile scientifico del convegno, ha voluto rivolgere il proprio saluto ai partecipanti, dopo aver assistito – a 92 anni – alle oltre cinque ore di interventi. «Nessuno pensi di poter raggiungere davvero il cuore del paziente con il consenso informato più di quanto possa fare il suo medico…”. Applausi, qualche lacrima, sipario. Valore Uomo riparte dall’affermazione della dignità, dalla declinazione del futuro ma anche dalla lezione immortale dell’anziano saggio con lo sguardo in avanti e la memoria nel passato.
Includiamo il diritto di euthanasia! E la dignità del individuo di fare la sua decisione di vivere o morire.