Caso Orlandi, non è Emanuela: le ossa della Nunziatura sono di un uomo

23 Nov 2018 11:45 - di Gigliola Bardi

Le ossa rinvenute nella Nunziatura Apostolica di Roma lo scorso 30 ottobre non sono di Emanuela Orlandi né di Mirella Gregori, le due minorenni scomparse nella capitale nel 1983. È quanto si apprende in Procura dopo i primi risultati compiuti sulla datazione di alcuni resti, in particolare sulla calotta cranica e sul radio, dai quali si evince che sono certamente antecedenti al 1964, ma forse anche più vecchie, e che appartengono a un uomo, come emerso dal Dna estratto da un femore.

«Le persone nate prima del 1963 hanno segni inequivocabili e gli esami su radio e calotta cranica hanno un contenuto di Carbonio 14 tale che la persona sarebbe morta prima del ’63», hanno spiegato a La Stampa gli inquirenti, facendo riferimento alle analisi svolte dal laboratorio di Caserta. È stata dunque confermata l’indiscrezione circolata nei giorni scorsi che parlava di ossa che erano anteriori al 1980 e che quindi non potevano appartenere alle due ragazze scomparse a Roma nel 1983. Si trattava però di informazioni basate su rilevazioni incomplete e quindi ancora sottoposte al beneficio del dubbio. Ora, invece, si parla di un risultato definitivo. Così, mentre resta per il mistero intorno alla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori si torna al punto di partenza, un nuovo mistero si apre per quelle ossa.

 

Il caso resta comunque al centro di un fascicolo per omicidio aperto dalla Procura di Roma e, assicurano gli investigatori, le indagini proseguiranno per cercare di ricostruire l’identità e la sorte dell’uomo finito seppellito sotto il pavimento della Nunziatura e ritrovato durante i lavori di ristrutturazione della sede di via Po.

Commenti

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  • franco 23 Novembre 2018

    E’ un lungo rosario non di perline ma di grosse balle .