Bianca Berlinguer è “uscita pazza” per il menestrello dei boschi. L’accusa di Ferrara
Bianca Berlinguer, col suo talk show Carta bianca, su Raitre, si è venduta alla dura legge dell’auditel. Capita ai migliori giornalisti, è capitato anche a lei. L’accusa proviene da una firma autorevole, quella di Giuliano Ferrara che addirittura dedica a Bianca B. il pezzo di apertura del Foglio. Un pezzo che ricorda alla conduttrice di Carta Bianca che lei è la figlia di Enrico Berlinguer, “l’ultimo duro e puro di una tradizione che si è spalmata su tutta la sinistra”. Insomma Bianca B. ha il buon nome familiare da difendere e invece che fa? “E’ ascit’ pazza – scrive Giuliano Ferrara – per un menestrello dei boschi che fa leggermente senso, un ecomostro pieno di psicofarmaci e alcol , un Mauro Corona che trasmette in diretta dal fetore benedicente di una caverna non platonica. Come si fa a perdonarla?”. Chi non la perdona poi è il Pd, che pure dovrebbe averne a cuore le sorti. E non la perdona soprattutto dopo che Corona ha insultato Renzi, dicendo che andrebbe arrestato per avere soppresso il Corpo forestale. Ma il menestrello dei boschi non finisce di stupire: “Ho dovuto ricorrere a psicofarmaci. Li prendevo con il vino e la birra e guarda caso sono aumentati di potere e mi hanno fatto bene”, ha detto durante l’ultima ospitata. Anche qui, indignata reazione del Pd. Bianca B., d’altro canto, non si scompone e – come annota sempre il fustigatore Ferrara – si mette a “kokottieren” con i gialloverdi. Cioè si mette a fare la civetta con gli ospiti che difendono la manovra, facendo strapazzare il giornalista tedesco Udo Gumpel da Maurizio Belpietro “in foia salvinocratica”. Cose davvero così imperdonabili?
Perché non guarda se stesso ogni tanto, questo borioso ed arrogante ippopotamo in forma umana, un rinnegato ed agente CIA che fu, o forse lo è ancora.