Battaglia navale sul Mar Nero, la Russia sequestra navi ucraine
Tensione alle stelle tra Russia e Ucraina dopo la battaglia in mare al largo della Crimea tra unità navali russe e tre navi militari ucraine. Lo scontro si è concluso con il ferimento di alcuni marinai di Kiev e il sequestro da parte russa delle imbarcazioni ucraine. Le tre navi, secondo Mosca, non avevano comunicato l’intenzione di raggiungere il mare di Azov provenienti dal mar Nero e quindi di attraversare lo Stretto di Kerch che la Russia controlla. Per il presidente ucraino Petro Poroshenko invece si è trattato di un’azione “non provocata e folle”. Dopo che si è diffusa la notizia dello scontro a fuoco in mare disordini sono scoppiati a Kiev. Circa 150 manifestanti si sono riuniti davanti alla sede dell’ambasciata russa nella capitale ucraina e una delle auto dell’ambasciata è stata data alle fiamme.
Legge marziale in Ucraina
Poroshenko durante una riunione del Consiglio nazionale di difesa e di sicurezza ha annunciato l’intenzione di chiedere al Parlamento di imporre la legge marziale ma al tempo stesso ha sottolineato che questo non corrisponde in alcun modo ad una dichiarazione di guerra. «L’Ucraina non intende combattere con nessuno». Il ministero della Difesa ucraino ha intanto annunciato che sono stati impartiti ordini per mettere i militari in assetto da combattimento.
La posizione di Mosca
Anton Lozovoy, ufficiale della Direzione per la Crimea del servizio di intelligence di Mosca Fsb, erede del Kgb, annuncia che le tre imbarcazioni militari ucraine fermate dopo aver violato il confine russo nel Mar Nero verranno consegnate al Porto di Kerch. «Tutte e tre le navi sono state messe in stato di arresto e vengono consegnate ora al porto di Kerch». Stando a Lozovoy, i tre militari ucraini rimasti feriti in modo non grave sono stati medicati. Confermando il fermo e il sequestro delle navi ucraine nonché il ricorso alla forza delle armi, l’agenzia russa ha ricostruito come segue – riporta la Tass – quanto avvenuto: «Le imbarcazioni ucraine Berdyansk, Nikopol e Yany Kapu, che hanno violato il confine russo questa mattina, hanno fatto un altro tentativo di svolgere attività illegali in acque territoriali russe alle 19 ora di Mosca del 25 novembre».
«Non hanno risposto alle legittime richieste delle imbarcazioni russe della Guardia costiera e di frontiera del Fsb che le scortavano di fermarsi ed hanno compiuto manovre pericolose. Per costringerle a fermarsi sono state usate le armi». Il servizio di intelligence russo ha quindi fatto presente che l’Ucraina è a conoscenza delle procedure necessarie per il passaggio di imbarcazioni militari attraverso il canale di Kerch. La direzione per la Crimea del servizio di intelligence russo ha anche parlato di altre due navi militari ucraine salpate da Berdyansk per raggiungere le tre imbarcazioni. Le due navi hanno però fatto marcia indietro. «Prima di prendere decisioni tanto pericolose ed irresponsabili, la leadership di Kiev avrebbe dovuto pensare alle possibili conseguenze per le sue azioni». Mosca parla infine di prove inconfutabili dell’uso da parte ucraina della marina militare per mettere in scena provocazioni nel Mar Nero. Prove che verranno presto rese pubbliche, promette.
Si muove l’Onu
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà in sessione di emergenza per discutere del sequestro di tre navi militari ucraine nel Mar Nero da parte della Russia. A darne notizia è stato l’ambasciatore americano alle Nazioni Unite, Nikki Haley.