Agenzia Spaziale, cacciato Battiston (voluto dal Pd) per colpa della Fedeli
Cade dalle nuvole parlando di «sorpresa». Lancia un grido di dolore per essere stato rimosso dall’incarico di presidente dell’Asi, l’Agenzia Spaziale italiana. E accusa il governo verde-giallo di aver utilizzato contro di lui, primo nella storia dell’Ente di ricerca, lo spoil system. Ma dimentica di dire, Roberto Battiston, da oggi ex-presidente dell’Agenzia Spaziale, che era su quella poltrona perché su quella poltrona lo aveva voluto il governo Renzi. A proposito di spoil system e nomine politiche. E che quella nomina aveva un insanabile vizio di forma.
La prima nomina l’aveva fatta, nel maggio 2014, l’allora ministro del governo Renzi, la montiana Stefania Giannini che, poi, nel 2015 aderisce al gruppo parlamentare Pd. Lei era ministro dell’Università. Lui era, da trent’anni, incaricato dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare della sezione di Perugia. La stessa città in cui la Giannini era docente di Glottologia e Linguistica e Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia.
Con una nomina in extremis, il 10 maggio scorso, l’allora ministra dell’Istruzione uscente, Valeria Fedeli, aveva voluto riconfermare Battiston alla guida dell’Asi per il quadriennio 2018-2022.
E proprio qui sarebbe il problema che ha indotto il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel governo Conte a cacciare Battiston. Forse la fretta della Fedeli di riconfermare il fisico alla guida dell’Asi prima di lasciare la poltrona di ministro. Fatto sta che è uscito fuori un pastrocchio.
I tecnici del ministero guidato ora dal leghista Bussetti hanno ravvisato alcuni vizi di forma e, in particolare, la mancanza di un parere, obbligatorio e preventivo, quello del Comitato interministeriale per le politiche relative all’aerospazio, istituito con un decreto del governo Gentiloni e al quale la nomina di Battiston doveva essere sottoposta dalla Fedeli. Insomma, come al solito, il Pd si è dato la zappa sui piedi da solo.
«Oggi il ministro Bussetti, con mia sorpresa, mi ha comunicato la revoca immediata dell’incarico di Presidente Asi. È il primo spoil system di Ente di Ricerca – si lamenta in diretta social Battiston su Twitter con due post “gemelli” in italiano e, poi, in inglese – Grazie alle migliaia di persone con cui ho condiviso quattro anni fantastici di spazio italiano».
Reagisce l’opposizione di sinistra strillando alla lesa maestà. «Cacciare Battiston dalla presidenza dell’Agenzia Spaziale Italiana è uno sfregio alla comunità scientifica e rappresenta una minaccia politica alla autonomia degli Enti di ricerca del nostro Paese», sbraita su Twitter Nichi Vendola dimenticando le molte nomine politiche fatte dalla sinistra.
«Il governo del cambiamento si comporta come il governo Berlusconi», gli fa eco il suo collega di Liberi e Uguali, Nicola Fratoianni.
«Famelici nell’occupare tutti gli spazi disponibili. Dopo la spartizione della Rai, la principale industria culturale italiana, i partiti di governo hanno compiuto un gesto senza precedenti – insorge il deputato Pd Gavino Sanna – revocando a Roberto Battiston l’incarico di presidente dell’Agenzia spaziale italiana. È la prima volta che lo spoil system tocca un ente di ricerca».
Sullo sfondo, però, campeggia il pasticcio compiuto dalla Fedeli prima di chiudersi alle spalle il portone del ministero dell’Istruzione.
«Presenterò un’interrogazione – annuncia la Fedeli mettendo, ignara, tutti e due i piedi nelle sabbie mobili – per chiedere quali sarebbero i risultati della citata «attenta verifica sull’attività svolta dall’Asi negli ultimi mesi” in base ai quali il governo si è assunto la responsabilità, a fronte di nessun investimento nella ricerca, di cacciare un eccellente professionista come Battiston che per le sue capacità, riconosciute a livello internazionale, io stessa da ministra avevo deciso di confermare alla presidenza dell’Agenzia nel maggio scorso
Dal Miur ricordano anche, a corollario, che la nomina di Battiston era stata firmata dalla Fedeli lo scorso 7 maggio «con un governo che aveva perso la fiducia degli italiani alle elezioni del 4 marzo e agiva in ordinaria amministrazione».
Altro capitolo finito sotto i riflettori del Miur è quello dei compensi percepiti dai vertici di Asi e di altri Enti pubblici di ricerca, compensi sui quali si era appuntata anche l’attenzione della Corte dei Conti.
Il viceministro dell’Istruzione, il grillino Lorenzo Fieramonti, dice di non essere stato informato della rimozione del fisico da parte del ministro Bussetti.
Secondo l’Adnkronos, l’allontamento «non era concordato e ci saranno conseguenze», avrebbero assicurato vertici del M5S.
Anche su questo tema verterà l’incontro di stasera tra il vicepremier Luigi Di Maio, ministri M5S e capigruppo: Di Maio, viene assicurato, sarebbe furente per la decisione di rimuovere Battiston dall’Asi.
«La ricerca non è terreno di scorribande», avrebbero detto all’Adnkronos i vertici M5S parlando di decisione unilaterale e rispetto alla quale, assicurano, «ci saranno conseguenze».
La scelta di chi succederà a Battiston «deve essere condivisa e al di sopra delle parti, nessuna nomina di colore politico», avvertono l’alleato di governo i 5 Stelle.
Ma Rampelli, di Fratelli d’Italia, approva la rimozione del presidente Asi ricordando anche il suo passato: «non mi sorprende la rimozione di Battiston dal vertice dell’Asi. – dice Rampelli – Era un atto dovuto. Mi sorprese invece molto la sua designazione. La sua nomina avvenne, come abbiamo avuto modo di denunciare a suo tempo, in una delle ultime riunione del Consiglio dei ministri dimissionario, su proposta di un ministro con un curriculum improbabile», dice Rampelli ricordando la nomina fatta dalla Fedeli in corner.
«Il professor Battiston – ricorda il vicepresidente della Camera dei deputati – non è certo quel cavaliere senza macchia di cui ora parla la sinistra, ma ha alle spalle la disastrosa gestione di un centro di eccellenza come il Cira, Centro Italiano Ricerche Aerospaziali. Per noi esistevano già allora i motivi per invalidare la nomina».
Nato a Trento nel 1956, Battiston è ordinario di fisica sperimentale all’università di Trento, presidente della Commissione II dell’Infn, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per la Fisica Astroparticellare, ed è membro del Tifpa, Trento Institute for Fundamental Phisycs and Application, il nuovo Centro Nazionale dell’Infn.
Da oltre 20 anni è attivo nel settore spaziale, in particolare nella ricerca sui raggi cosmici che ora potrà tornare a studiare con più calma.
Se lavoro in una Università e conosco un collega molto in gamba perché mai non dovrei segnalarlo? È normale che conoscendo le doti e l’operato di un collega a me vicino e stimandolo io lo proponga come “papabile” candidato. Cosa c’è di male in questo? Che tipo di conflitto di interessi c’è? Gradirei risposta. Anche rispetto la mancata autorizzazione a procedere del comitato interministeriale, come mai non si chiede il parere adesso ed eventualmente si “riconferma” la nomina? Se vi è valore perché non riconfermare invece di buttare tutto all’aria tanto per dire “abbiamo deciso noi”.