
Tria prova a rassicurare Confindustria: «Il 2,4% non è finanza allegra»
Home livello 2 - di Luciana Delli Colli - 3 Ottobre 2018 - AGGIORNATO 4 Ottobre 2018 alle 10:21
Calo del rapporto deficit-Pil dal 2020, impegno per una «crescita vigorosa» e un esplicito riconoscimento a Confindustria: la relazione del suo Centro studi è «eccellente» e «descrive bene» questa fase di rallentamento dell’economia. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, affronta la platea non semplice degli industriali, proprio in occasione della presentazione del rapporto del Centro studi sullo stato dell’economia italiana. E lo fa cercando di smussare gli angoli e dare rassicurazioni. A partire da quel 2,4% di deficit programmato in manovra che tanto ha messo in allarme i mercati.
abbiamo fiducia, finalmente una manovra che non tagli gli investimenti per il popolo (sanità, istruzione etc.etc)
ma vuole dare più risorse agli Italiani
che in questo modo possono aumentare gli acquisti cioè il mercato interno (distrutto da Monti e C.)
incrementando le vendite (speriamo solo del made in Italy con proprietà Italiana) facendo, indirettamente, il bene delle aziende (se confindustria fosse meno schierata su posizioni bancarie straniere potrebbe esserne molto contenta).
Abbiamo fiducia (alla faccia dei juncker & C.)