Toscana: al via a Chianciano la festa regionale di Fratelli d’Italia

27 Ott 2018 15:17 - di Guido Liberati

«Per scrivere il futuro della Toscana servono carta e penna. Quando entriamo nelle istituzioni, invece, scopriamo che spesso e volentieri mancano sia l’una che l’altra!» Ha esordito così Filippo Bedini, assessore al Comune di Pisa, intervenendo al dibattito su servizi e infrastrutture all’interno della Festa Regionale di Fratelli d’Italia, in corso di svolgimento oggi al Parco Sant’Elena di Chianciano Terme (Siena); posizione condivisa anche dal collega Fabrizio Rossi, assessore al Comune di Grosseto.

 

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“Il Pd faceva i cineforum per i rom, noi diamo il bonus bebè”

«Chi fa politica non deve pensare alle questioni amministrative dei comuni – ha aggiunto Diego Petrucci, sindaco di Abetone/Cutigliano – per questo ci sono i dirigenti. La politica deve dettare la linea e noi, quando governiamo, dobbiamo far percepire alle persone il cambio di rotta rispetto al passato. Un esempio? Quando eravamo opposizione, proponevamo l’introduzione di contributi alle famiglie in difficoltà, ma le nostre proposte venivano bocciate, perché la sinistra preferiva organizzare i cineforum per i Rom. Oggi, dove governiamo, vedi Pistoia, la Società della Salute, guidata dal comune capoluogo, ha fatto diventare legge il “bonus famiglie”, ovvero un contributo triennale per le famiglie nelle quali arriva un bebé».

“Gli amministratori di FdI devono fare squadra in Toscana”

Al dibattito è intervenuto anche Francesco Macrì, presidente di Estra Spa che ha parlato di ”sovranismo” declinato in ”sovranità amministrativa territoriale”, ovvero nella realizzazione di una «grande utility pubblica, ma con la mentalità è l’obiettivo di riportare i servizi essenziali in capo ai cittadini». Macrì lancia la sfida a Fratelli d’Italia:  «Fratelli d’Italia ha più uomini al governo del territorio oggi, di quanti ne aveva Alleanza nazionale: vogliamo lasciarli ognuno nel proprio territorio, oppure fare squadra a livello regionale?” Dal palco di Fratelli d’Italia arrivano anche le prime proposte per il futuro governo della Toscana: «Ridisegnare gli Ato rendendoli più piccoli e più conformi al territorio; ripartire dalle infrastrutture, visto che non è più accettabile che in Toscana l’autostrada finisca a Rosignano; la difesa dei piccoli e medi imprenditori dall’aggressione bancaria, che oggi non sono più istituti di credito, ma autentici nemici di chi lavora e di chi cerca di far arricchire il territorio; ritorno ad una gestione dei servizi essenziali interamente pubblica, ma con mentalità da imprenditoria privata».

 

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