Spunta la statuetta di Salvini nel presepe napoletano, web scatenato
“Bellissima! Grazie ai Maestri artigiani di San Gregorio Armeno, sperando di risanare il polso prima di Natale!”. Lo scrive su Facebook il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che posta una foto della statuina del presepe firmata dal maestro Genny Di Virgilio che lo ritrae con una maglia con la scritta ‘polizia’ e il polso destro ingessato. Salvini insomma “sdoganato” dai napoletani, dopo Berlusconi, Obama, Trump e altri protagonisti politici odierni. E la statuina da presepe dei maestri di San Gregorio Armeno, che raffigura Matteo Salvini, scatena sul web i fan del leader leghista. “Grandi Fratelli Napoletani”, scrive Fabio, il primo a commentare il post del leader leghista che mostra la sua immagine in versione presepe, capofila di chi ringrazia gli ex terroni per il tributo al leader del Carroccio. C’è poi chi ironizza, Sabatino scrive “quest’anno sul presepe ci va pure Juncker: il suo posto è innanzi alla grotta col fiasco di vino. È la morte sua”. Per Alex invece “si sono dimenticati la cutuleta e la birra”. “Non immaginavo che i napoletani facessero il pupazzo di Matteo… vuol dire che sei l’uomo dell’anno”, aggiunge un altro del gruppo dei fan. “Matteo sei un grande, più che una statuetta, ti meriti la statua d’oro a grandezza naturale per ciò che stai facendo per la nostra amata nazione”, scrive Domenico. Tanti i locali che intervengono: “Questa è Napoli!! Un popolo di artisti, allegro e perbene! Altro che camorristi e clandestini. Torna presto in città!”, scrive Marco, seguito da Pier Francesco che assicura “questa è la Napoli vera e la Napoli bella!!! Un grande saluto dal centro Italia!”. Mentre Viola spiega che i tempi sono cambiati, niente più pregiudizi sui meridionali: “Io sono stata a Napoli due volte… ho visto l’allegria della gente, i monumenti, ho mangiato una meravigliosa margherita in una stradina di via Toledo, una superba sfogliatella dopo, ho visitato le chiese, perché mi piace l’arte, non ho pensato che fosse l’Africa”. Infine c’è chi approfitta per ribadire il concetto “maledetti comunisti”, come scrive Paolo. Oppure il rischio dei migranti, approfittando del fatto che alle spalle di Salvini spunta uno dei re Magi, il re moro Baldassarre: “occhio a quello dietro”, scrive Candido.