Reddito di cittadinanza, le prime indiscrezioni: si spende col bancomat
Potrebbe essere speso con il bancomat o tramite app il reddito di cittadinanza. La misura- al centro di accese polemiche – riguarderà 6 milioni e mezzo di persone e per finanziarlo sono stati previsti 10 miliardi di euro. Una sorta di montepremi che si sta trasformando in assistenzialismo, anche perché potrebbe finire nelle tasche anche dei “furbetti”, a danno di chi si sacrifica. Quel che è certo è che si partirà da gennaio con il rafforzamento dei centri per l’impiego, mentre gli assegni, di 780 euro mensili dovrebbero essere erogati a partire da marzo-aprile. Per ottenere il reddito di cittadinanza, bisognerà sottostare ad alcuni requisiti: essere cittadini italiani, aver compiuto almeno 18 anni, essere disoccupati o percepire un reddito o pensione considerati al di sotto della soglia di povertà, iscriversi al centro per l’impiego, svolgere progetti di utilità sociale organizzati dal Comune di residenza per un massimo di 8 ore settimanali, e accettare uno fra i primi tre lavori offerti dal centro per l’impiego. Dopo il rifiuto di tre offerte, infatti, i cittadini saranno esclusi dal sussidio. Chi vuole ottenere il reddito di cittadinanza, dovrà inoltre dimostrare di impiegare alcune ore al giorno alla ricerca di un lavoro. E se è vero che le modalità e i requisiti per l’erogazione della misura non sono ancora stati fissati (dal calcolo potrebbe essere esclusa la prima casa, come chiede il M5S) a svelare alcuni dettagli di come si spenderà il reddito di cittadinanza è stata il viceministro all’Economia dei 5Stelle, Laura Castelli, in un’intervista al Fatto Quotidiano. «Il progetto lo stiamo definendo assieme al team per la trasformazione digitale di Diego Piacentini e alla Banca mondiale», ha detto Castelli spiegando che il reddito sarà erogato sotto forma di carta acquisti che i beneficiari potranno spendere per i beni di prima necessità, come alimenti e medicinali. Ma anche per pagare l’affitto. «Ogni cittadino che ha diritto al reddito potrà adoperare la propria tessera bancomat e recarsi in un negozio – ha affermato Castelli -. Poniamo che debba comprare del pane: gli basterà dare il bancomat al fornaio, che riconoscerà il codice della tesserina tramite un apposito software, e scalerà la cifra dell’acquisto. Non ci sarà alcuno scambio di denaro: il negoziante riavrà dallo Stato in giornata la cifra spesa dal singolo cittadino, come già avviene ora con i normali acquisti. E le banche di acquirente e venditore non avranno visionato nulla». Per quanto riguarda i pagamenti che necessitano di bonifico bancario, come il versamento dell’affitto, Castelli ha spiegato che si potranno utilizzare sistemi di pagamento tramite app. Così facendo, ha precisato il viceministro all’Economia «potremo far sì che il reddito venga tutto destinato al consumo, e controllare il modo in cui viene speso. E così potremo anche garantire il pagamento dell’Iva».
Potete fare quello che ritenete giusto per tutti gli ITALIANI ma guardate pure un poco a quelli che come me vivono già di pensione e cercano pure di mettere quale euro da parte per un futuro migliore dei propri figli. Spero tanto che quei pochi soldi accantonati per questo scopo e per un degno funerale ( oggi si paga pure il muratore che deve mettere la lapide senza togliere al business che c’è dietro alla morte di un caro congiunto) non se li mangioni le banche…..
…ottima idea…intelligente organizzazione…
Non è una garanzia perché con la tessera bancomat pagano le spese essenziali mentre con il reddito da lavoro nero si comprano i capricci.