Reddito di cittadinanza, la Lega: «Non va dato a chi sta seduto sul divano»
Non una misura per dare soldi a chi «sta sul divano», ma per aiutare chi cerca un lavoro. La Lega rassicura il proprio elettorato sul reddito di cittadinanza, sottolineando che non andrà ad alimentare sacche di assistenzialismo. «Se l’idea è quella di dare soldi alle persone perché se ne stiano sul divano di casa, la sofferenza è assolutamente condivisibile. Ma il punto è che non deve essere così. Deve essere una misura indirizzata esclusivamente a coloro che si danno da fare per riuscire a ottenere un lavoro». A spiegarlo è stato il sottosegretario leghista ai Trasporti, Armando Siri.
Intervistato dal Corriere della Sera, Siri ha anche sottolineato che la manovra non è un successo solo per il M5S e che, se i pentastellati incassano il reddito di cittadinanza, «il nostro elettorato incassa la flat tax per le partite Iva fino ai 65mila euro, la cedolare secca sugli affitti degli immobili commerciali, la riduzione delle accise sulla benzina, l’assunzione di agenti di polizia e vigili del fuoco, un intervento a favore degli invalidi». «E ha proseguito Siri – i Cir per le infrastrutture, conti individuali di risparmio che consentono alle famiglie di comprare titoli di Stato con una defiscalizzazione».
Quanto al disavanzo, per il sottosegretario, «è un problema se non è teso alla crescita». «L’eccessiva timidezza è controproducente. Fosse stato per me avrei fatto anche di più per abbassare le tasse. Ma proprio perché il nostro governo è frutto di un compromesso, sul tavolo ci sono anche le richieste degli alleati», ha sottolineato ancora Siri, per il quale Matteo Salvini dovrebbe concentrarsi di più sui temi economici. «Per essere coerenti col messaggio elettorale questa deve essere una priorità. Noi – ha concluso – abbiamo preso un impegno che non si esaurisce ai temi dell’immigrazione e della sicurezza, ma che ha il suo cuore nelle proposte economiche».