Ragusa choc, stuprata e pestata: le spacca naso, zigomo, mascella. L’orco è un mediatore gambiano

27 Ott 2018 13:00 - di Martino Della Costa

Ragusa sotto choc: l’orrore senza fine consumato in centro d’accoglienza, e che ha come carnefice un mediatore culturale gambiano e come vittima un’ospite della struttura della città – ossia due stranieri accolti e inseriti nell’ambito di un progetto di integrazione – è esploso in tutto il suo potenziale violento: una deflagrazione i cui echi terrificanti risuoneranno a lungo nell’aria, rimanendo indelebili nella mente della donna che ha subito uno stupro e una violenta aggressione. Certo oggi il suo aguzzino è stato arrestato dalla Squadra mobile di Ragusa con l’accusa di violenza sessuale e lesioni gravi: ma è davvero difficile pensare che questa donna potrà un giorno tornare a  sentirsi davvero al sicuro, al riparo dal rischio di tanta crudeltà e spregio…

Orrore a Ragusa:  stuprata e pestata dal mediatore culturale gambiano

L’aguzzino, come anticipato, è un immigrato gambiano di 27 anni: un uomo che è stato capace di una ferocia mentale e di una brutalità fisica davvero inquietanti: ha afferrato la sua preda e l’ha stuprata avvicinandola mentre la donna stava cucinando, abusandone a suo piacimento e intimandole di tacere sullo stupro altrimenti l’avrebbe uccisa senza pietà. Naturalmente la vittima terrorizzata e soggiogata, fisicamente per lo stupro subito, psicologicamente per essere stata minacciata di morte, non ha denunciato quanto da lei subito. Eppure, in base a quanto riporta tra gli altri il sito del Tgcome 24, solo il giorno dopo la donna, accusata dal mediatore di aver «violato una regola del centro» – e rassicurata dagli investigatori della Squadra mobile e dal conforto di una psicologa – si è convinta a raccontare quanto da lei subito, rompendo il silenzio. Peccato che l’indagato nel frattempo, avendo capito che l’aria che tirava per lui si stava facendo pesante, si è sbrigato a lasciare il centro di accoglienza, provando a far perdere le sue tracce, almeno fino a ieri quando, agendo in collaborazione con l’ufficio Immigrazione della Questura di Ragusa, gli uomini della Squadra mobile lo hanno rintracciato ed arrestato.

 

 

 

 

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