Raggi denunciata per abuso d’ufficio. ProVita: «Sull’utero in affitto censura illegittima»

31 Ott 2018 13:49 - di Redazione

«La violazione della libertà di espressione attraverso la censura dei nostri manifesti contro l’utero in affitto è senza fondamento giuridico. Per questo abbiamo presentato una denuncia contro l’amministrazione capitolina, rappresentata dalla persona del sindaco Virginia Raggi, per il reato di abuso d’ufficio». Ad annunciarlo sono stati Toni Brandi e Jacopo Coghe, rispettivamente presidenti di ProVita e Generazione Famiglia, tra le associazioni organizzatrici del Family Day.

«Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all’azione, è la frase attribuita ad Edmund Burke e che più ci appartiene in questo momento. Proprio in virtù di questa consapevolezza – hanno aggiunto Brandi e Coghe – essendo stati perseguitati dal Comune di Roma per i nostri manifesti che dicono semplicemente la verità, ossia che ”due uomini non fanno una madre”, tra l’altro nel pieno rispetto della legge che vieta questa pratica illegale nel nostro Paese, non solo denunciamo la Raggi alla Procura della Repubblica, ma annunciamo anche un ricorso al Tar contro le rimozioni ordinate dal Comune di Roma, una sorta di intimidazione a non affiggere più manifesti aventi ad oggetto l’utero in affitto».

«Raggi è avvertita – hanno concluso Brandi e Coghe – non solo non molliamo, la maternità surrogata deve divenire un crimine universale, ma quello che ha fatto sarà denunciato e discusso durante il Congresso mondiale delle Famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 Marzo 2019 alla presenza di ministri e personalità di tutto il mondo».

Commenti

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  • Massimilianodi SaintJust 31 Ottobre 2018

    Ma la Chiesa che per meno ha fatto a pezzi Ipazia come può tollerare un simile abominio? E proprio a Roma ! Ormai sono diventato intollerante e voglio un nuovo papa tipo Ildebrando, ora siamo ad un passo dall’odio profondo per questi disgregatori sociali.

  • paleolibertario 31 Ottobre 2018

    Bene Burke. Non ci silenzieranno mai, con la natura non si scherza.