Ponte Morandi, gli sfollati potranno tornare nelle case a riprendere i beni
L’appuntamento dovrebbe essere per il 18 ottobre. O, al massimo, per il giorno successivo. Gli sfollati degli edifici genovesi su cui grava il troncone del Ponte Morandi avranno la possibilità di ritornare nelle proprie case a riprendere i propri beni lasciati li subito dopo il crollo del viadotto Polcevera.
E’ il sindaco di Genova e Commissario straordinario alla ricostruzione Marco Bucci, a rivelare agli sfollati, con cui si è incontrato al Teatro della Gioventù, la novità: «ci sono ottime probabilità che già giovedì prossimo gli sfollati possano rientrare nelle loro case per ritirare i loro beni. Altrimenti le operazioni slitteranno al giorno successivo. Abbiamo predisposto un piano e attendiamo il via dalla Commissione tecnica», ha detto il primo cittadino del capoluogo ligure a margine di un incontro con gli sfollati.
«Sarà una operazione complessa, che durerà 15-20 giorni – ha avvertito Bucci – Andremo avanti fino a quanto tutti non saranno contenti».
L’operazione prevede che ciascun nucleo familiare venga accompagnato da tre vigili del fuoco, due in casa e uno a terra. Per completare le operazioni di sgombero degli effetti avranno a disposizione due ore di tempo. E potranno utilizzare un carrello mobile per il trasporto dei beni.
«La priorità – ha detto Bucci – è sugli oggetti. Ma sono decisioni personali. E’ un ottimo piano, il comitato è soddisfatto. Si partirà dalle case esterne per poi avvicinarsi a quello sotto il ponte».
Il piano prevede che ogni nucleo familiare abbia a disposizione 50 scatoloni ma, ha detto il sindaco, «non è rigido». Insomma in due ore di tempo i nuclei familiari dovranno fare il possibile per sgomberare la propria casa prima che venga abbattuta.
Riguardo alla possibilità che una famiglia possa recarsi più volte nell’appartamento, Bucci ha tagliato corto: «Intanto cominciamo da questo giro, poi vedremo».
Un migliaio di persone si era riunita oggi pomeriggio in piazza per la manifestazione organizzata da «Riprendiamoci Genova» a 2 mesi di distanza dal crollo di Ponte Morandi.
Dopo il raggruppamento in Piazza della Vittoria i manifestanti, fra i quali si sono infiltrati gli attivisti dell’Arci, l’organizzazione del Pd, i partigiani dell’Anpi e i sindacati dando una connotazione ideologica a un evento che non la doveva avere, si sono mossi in corteo per raggiungere Piazza de Ferrari sotto le bandiere con la croce di San Giorgio, simbolo della città, mentre Bucci annunciava alla delegazione di sfollati che sarebbero potuti rientrare a casa a prendere i propri beni. Insomma ancora una volta il Pd e i suoi fiancheggiatori non hanno perso occasione per strumentalizzare una vicenda come quella del Ponte Morandi nel penoso e sterile tentativo di recuperare consensi sfruttando le disgrazie.