Pd, la disfida di burletta: il prode Minniti, campione di Renzi, contro Zingaretti
La corsa per la segretaria del Pd sta diventando, di giorno in giorno, una sorta di ordalia medievale, con tanto di prodi in campo, fieri e battaglieri campioni, belle dame al balcone (con la nobildonna Maria Elena sempre in auge), duelli annunciati (naturalmente solo verbali). È la fiera della politica, che nel caso del Pd sta raggiungendo oggi i suoi effetti più grotteschi. Pare proprio la disfida di burletta.
L’ultima notizia è che l’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti, sarà il campione di Renzi perché andrà a singolar tenzone con il fiero guascone Zingaritti, che ha avuto la tracotanza di sfidare tutti gli altri baroni di Largo del Nazareno autoproclamandosi candidato alla segreteria.
Poiché Renzi lo Spodestato non può più correre direttamente per la segreteria, non rimane che il prode Minniti per tentare di sbaragliare il temibile Nicola Governatore in sua vece .
Fuor di metafora medievale, i soliti bene informati sostengono che si tratterebbe della classica «mossa del cavallo giacché Renzi non aveva un candidato suo dopo il no di Delrio, Ora, con Minniti, è in campo una candidatura forte che può vincere». Dicono sempre i bene informati che l’entusiasmo nell’accampamento renziano è mitigato da fatto che Zingaretti è sostenuto da gran parte dei big dem: Paolo Gentiloni e Dario Franceschini. e potrebbe arrivare anche l’appoggio di Maurizio Martina che, al momento, sembra intenzionato a non candidarsi. A furia di duelli immaginari e virtuali, l’orgoglioso Pd rischia di finire proprio come l’Armata Brancaleone.