Ore di panico al centro d’accoglienza: migranti sequestrano due operatici
Panico in un centro d’accoglienza di Agrigento, dove quattro migranti hanno chiuso contro la loro volontà in una stanza due operatrici della struttura, sequestrandole. I responsabili, tre nigeriani e un gambiano, sono già stati arrestati. Secondo le dichiarazioni degli inquirenti, i migranti ospiti del centro della frazione agrigentina “Villaggio Mosè” hanno sequestrato le due donne e seminato il panico per farsi consegnare il loro “pocket money” ovvero la diaria giornaliera. Ma la risposta ricevuta ha scatenato le loro ire, riversatesi con violenza contro la porta e e gli arredi della struttura.
Successivamente i migranti hanno preso con la forza e sequestrato in una stanza le due operatrici. Gli agenti della polizia di Stato, chiamati tempestivamente, sono riusciti a liberare le due donne, ma uno di loro, ad un certo punto, si è addirittura scagliato contro i poliziotti, cercando di colpirli. Trasportati negli uffici della questura di Agrigento, i 4 africani, tutti diciottenni, sono stati denunciati per i reati di danneggiamento aggravato e sequestro di persona. Il gambiano è stato è inoltre stato accusato per resistenza a pubblico ufficiale a causa dell’aggressione rivolta in precedenza contro gli agenti.
Possiamo dire che a livello di integrazione ci siamo già, bene, avanti così. Tanto, dopo la rituale e doverosa interrogazione, saranno rimessi nuovamente in libertà. In attesa di altri mobili da sfasciare, di sequestrare persone e anche di aggredire forze dell’ordine.
La solita storia,se non ottengono subito quello che vogliono o se chiedi conto delle loro azioni diventano violenti e aggrediscono. Le operatrici hanno voluto fare quel lavoro, sono tanto buone, ne accettino le conseguenze