Olio d’oliva, l’allarme di Coldiretti: «Quello tunisino ha invaso l’Italia»
Dall’Africa non arrivano solo clandestini, migranti e rifugiati ma anche prodotti alimentari che finiscono sulle nostre tavole al posto del nostro made in Italy. A lanciare l’allarme non una delle tante sigle che affollano l’arcipelago sovranista bensì l’autorevolissima Coldiretti, secondo la quale dalla «è in atto una vera invasione di olio di oliva» con un +199 per cento rispetto al 2017. Su come arginare questa concorrenza, Coldiretti non ha dubbi: La Ue deve opporsi al rinnovo, già richiesto da Tunisi, della concessione temporanea di contingenti d’esportazione di olio d’oliva a dazio zero verso l’Europa per 35mila tonnellate all’anno scaduta lo scorso, oltre alle 56.700 tonnellate previste dall’accordo in vigore dal 1998. Il rischio è la destabilizzazione del mercato. «Si tratta – spiega la Coldiretti – di produzioni di bassa qualità svendute a prezzi insostenibili, ma commercializzate dalle multinazionali sotto la copertura di marchi nazionali ceduti all’estero per dare una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati, a danno dei produttori e dei consumatori».