Morbillo, torna la paura: nuovi casi e una morte sospetta riattivano l’allarme a Trieste
Morbillo, torna la paura: un morto e nuovi casi sospetti di contagio riaccendono l’allarme di una recrudescenza del virus che può rivelarsi letale. La paura riprende piede: stavolta a Trieste, dove si sono registrati solo nelle ultime ore un decesso e nuovi episodi clinici sospetti che hanno fatto ripiombare medici e cittadini nel terrore del virus che può rivelarsi fatale.
Morbillo, torna la paura a Trieste
La Direzione dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste (Asuits) ha comunicato ieri la presenza di un nuovo caso accertato e di un altro sospetto di morbillo a carico di operatori sanitari di Asuits, attualmente presso il proprio domicilio. Dei casi già noti, un paziente immuno-compromesso con polmonite severa è ricoverato in area critica. Inoltre, gli accertamenti post mortem eseguiti su un paziente immunodepresso, deceduto per polmonite, hanno documentato la presenza del virus del morbillo a livello del tessuto polmonare e dunque contribuito a riaccendere l’allarme tra dottori e residenti. Va detto che sono già partite le azioni di profilassi previste nei confronti dei dipendenti e dei pazienti potenzialmente a rischio, così come – fanno sapere gli addetti ai lavori – sono inoltre in corso le indagini epidemiologiche e di tipizzazione del virus. «In Messico dal 1996 non hanno più vittime per morbillo – ha dichiarato nelle scorse ore l’immunologo e virologo, professor Roberto Burioni – possibile che da noi ora sia morta una persona a Trieste?»…
bisognerebbe capire come mai oggi ci sono molte me molte più persone immonodepresse.
Questo, si, sarebbe scientificamente rilevante, è una tendenza da scoprire e un serio problema da risolvere.
Ma neanche qui ci sono più morti per morbillo; ci sono persone ammalate di altro, immunodepresse, che si beccano anche il morbillo e poi non ce la fanno. Al posto del morbillo poteva esserci anche l’influenza, cambiava poco.