Metro Roma, la Procura indaga per disastro colposo. I sindacati: «Allarmi ignorati»

24 Ott 2018 15:53 - di Gigliola Bardi
Le scale mobili crollate nella metropolitana di Roma

La Procura di Roma indaga anche per disastro colposo, oltre che per lesioni colpose, in merito all’incidente avvenuto ieri nella stazione della metro Repubblica, a causa della rottura della scala mobile in cui sono rimaste ferite oltre 20 persone, fra cui molti tifosi del Cska Mosca.  Gli inquirenti, dopo aver ricevuto le prime informative dalle forze dell’ordine potrebbero disporre una consulenza tecnica per cercare di accertare la causa dell’incidente.

Intanto Atac ha fatto sapere che «sta svolgendo sin dalla serata di ieri tutti gli accertamenti necessari ad individuare le cause del grave incidente». «Sulla scala mobile in questione – ha spiegato l’azienda in una nota – sono stati effettuati regolarmente gli interventi di manutenzione e le verifiche e prove dei dispositivi di sicurezza secondo quanto previsto dal piano di manutenzione e dalla normativa. Ogni altra valutazione rimane demandata agli esiti delle indagini in corso».

I sindacati dell’azienda, però, raccontano un altro aspetto della vicenda, puntando l’indice in particolare contro l’esternalizzazione del servizio e le gare al ribasso. «Quella scala mobile, una volta avvenuto il cedimento, non si è comportata come avrebbe dovuto: non c’è stato il blocco automatico dell’impianto, che dovrebbe scattare in situazioni simili, con la conseguenza che i passeggeri della metro si sono trovati lanciati in discesa a folle velocità», è stato il commento dell’Unione sindacale di base  Tpl Roma che ha parlato di «una politica dello struzzo che ha effetti devastanti tanto su gomma quanto su rotaia». «Effetto della dissennata esternalizzazione, degli appalti, della dispersione di un patrimonio di conoscenze una volta tutto interno all’azienda, che come unico risultato ha fatto lievitare il numero degli incidenti, dei mezzi andati a fuoco, dei blocchi del servizio, dei cedimenti e dei crolli come quello di martedì sera», ha sottolineato l’Usb, invocando la «re-internalizzazione dei servizi di manutenzione di Atac».

A puntare l’indice contro le gare al ribasso è stata poi la Uilm. «La ditta che si occupa della manutenzione delle scale mobili, degli ascensori delle linee metropolitane di Roma non ha risposto alle richieste di incontro inoltrate. Così come il Campidoglio, che ha sottovalutato le nostre ripetute critiche sul cambio appalto del sistema manutenzione avvenuto lo scorso anno», ha affermato Ariel Hassan, segretario organizzativo della Uilm di Roma, aggiungendo che «la ditta napoletana, che ha vinto il nuovo appalto solo per un ribasso di circa il 50%, non aveva secondo noi i requisiti necessari». «Abbiamo pertanto chiesto all’assessore ai Trasporti del Comune di Roma un incontro in cui abbiamo espresso le nostre forti perplessità sulla nuova società appaltante, specificando che il costo non poteva essere l’unico criterio per affidare la commessa e chiesto un tavolo con la nuova azienda. L’assessore Stefàno promise di verificare insieme il capitolato e di farsi da tramite per un incontro con l’azienda, ma alle promesse non è stato dato alcun seguito», ha aggiunto Hassan, spiegando che negli anni precedenti, la manutenzione delle linee metro della Capitale era stata affidata a ditte note a livello internazionale che coprivano le tre linee, mentre «dallo scorso anno poi tutto è in mano alla ditta partenopea che, tra l’altro – ha concluso il sindacalista – non aveva dipendenti su Roma».

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