Maltempo killer, salgono a 10 le vittime, sette solo nel Lazio (video)

30 Ott 2018 9:24 - di Gabriele Alberti

Sale a dieci il bilancio delle vittime del maltempo che ha investito l’Italia. Sembra un bollettino di guerra. Con il ritrovamento del corpo di un pescatore, disperso nel lago di Levico, in Trentino, lo scenario diventa sempre più drammatico. Dell’uomo non si avevano più notizie dopo che ieri era uscito per controllare gli ormeggi della sua barca. Ancora. Un uomo di 63 anni è morto a Cattolica sollevato dal vento e sbattuto contro gli scogli. Era un esperto di kitesurf e mentre stava facendo rientro a riva, una raffica di vento lo ha spostato e sbattuto  contro le barriere frangiflutti. Per lui non c’è stato nulla da fare. Come non c’è stato nulla da fare per una donna morta a Dimaro, in Val di Sole, quando i soccorritori hanno recuperato il suo corpo, travolto dall’esondazione del torrente Meladrio. La vittima è rimasta intrappolata nella sua abitazione sommersa da una imponente colata di fango e sassi. Ancora. Nella notte un vigile del fuoco volontario è morto a San Martino in Badia, in provincia di Bolzano, travolto da un albero caduto per il forte vento.

Il bilancio delle vittime è dunque pesante, si cerca ancora un disperso, mentre decine sono stati i feriti tra i quali si contano anche diversi vigili del fuoco. Ricordiamo, sempre a causa della caduta di alberi. che  due persone erano morte schiacciate nella loro auto, nel frusinate, e un’altra persona ha perso la vita a Terracina, cittadina falcidiata dal maltempo. Una persona è morta mentre camminava, colpita da un altro albero abbattuto a Napoli, e una quinta persona è deceduta dopo essere stata colpita da un cornicione vicino a Savona. Un’altra vittima è stata poi registrata in serata, travolta da un albero a Feltre, in provincia di Belluno.

Più di 5mila gli interventi compiuti dai pompieri chiamati da cittadini in difficoltà: per 3500 chiamate si è trattato di alberi caduti o pericolanti, la causa principale degli incidenti mortali. Vento record si è registrato in Liguria, con la punta massima a 180 chilometri orari rilevati dall’anemometro a Marina di Loano, nel savonese. Sempre sorvegliati speciali i fiumi, soprattutto in Veneto e Friuli, ma anche in Lombardia c’è allerta. Scene di panico in Liguria.

“L’Adige, il Tagliamento, il Brenta e l’Isonzo presentano grosse criticità – ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli – e per questo stiamo valutando di aprire una galleria inutilizzata da anni che ci permetterebbe di far defluire l’acqua dell’Adige verso il lago di Garda”. Si deciderà nel corso del Comitato operativo previsto nelle prossime ore con l’obiettivo di “far defluire dall’Adige verso il lago circa 500 metri cubi al secondo, in modo da far scendere il livello del fiume ed evitare che la piena arrivi a Verona”. Preoccupa anche la situazione in provincia di Belluno, dove ci sono 110mila persone senza corrente elettrica e diversi smottamenti. Notte al buio anche in Toscana, per 40mila utenze. Molti i paesi isolati, per le frane che hanno ostruito le strade, soprattutto in Trentino. Problemi alla circolazione ferroviaria a Genova, per la mareggiata che ha invaso i binari.

Oggi in diverse città, tra cui Roma – tra mille polemiche- e Genova, le scuole resteranno chiuse per il secondo giorno consecutivo. Considerando la situazione, infatti, ieri il Viminale ha invitato i prefetti “a valutare l’opportunità di limitare, a tutela della pubblica e privata incolumità, gli spostamenti della popolazione e il conseguente aumento dei volumi di traffico, attraverso l’adozione di provvedimenti di chiusura delle scuole e degli uffici pubblici presenti sul territorio”. Ora la Protezione Civile sta valutando gli sviluppi meteorologici dopo aver confermato l’allerta rossa in sei regioni tra cui Abruzzo, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

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