Ilaria Cucchi contro il comandante dell’Arma Nistri: vuole punire chi ha parlato
Duro attacco della sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, al comandante dei Carabinieri, generale Giovanni Nistri, con cui si era incontrata nei giorni scorsi. Nel corso di una conferenza stampa Ilaria Cucchi ha usato parole pesanti e non è apparsa soddisfatta dell’incontro: “Dal generale Nistri mi sarei aspettata non dico delle scuse, perché avrebbe potuto essere per lui troppo imbarazzante, ma certo non 45 minuti di sproloquio contro Casamassima, Rosati e Tedesco, gli unici tre pubblici ufficiali che hanno deciso di rompere il muro di omertà nel mio processo”. ” Ora il generale ha aggiunto – vuole colpire tutti coloro che hanno parlato. Danno peso ai post di Casamassima ma non ci difendono da quelli infamanti e violenti partoriti da pagine di Facebook e troll in gran parte gestiti da appartenenti a Polizia e Carabinieri. Basta con gli insulti e le violenze verbali, possono essere molto, ma molto pericolosi”.
Capisco il dolore della Ilaria Cucchi per avere avuto un fratello drogato e spacciatore.
Prossima candidata a sinistra…….
Un generale dell’Arma è il risultato di decenni di valutazioni, analisi, filtri, non dello stato ma di decine di persone a qualità sempre crescente. dalle scuole elementari alle medie e superiori fino al salto nell’università, tutte, ma proprio tutte le fasi di una applicazione scolastica sono elementi di valutazione per comprendere la coerenza nella dedizione all’impegno sociale e di accrescimento della propria responsabilità, morale e civile. Chiunque pensi che l’applicazione e la coerenza evolutiva di una persona siano fatto marginale, non considerato, in particolari indirizzi di vita, sbaglia ! Da quando inizia la storia dell’Arma dei Carabinieri e per altri versi quella della moderna Guardia di Finanza queste due istituzioni hanno imparato a loro spese ad evolvere tutte le valutazioni per collocare nelle massime cariche solo i migliori. Del Generale Nistri solo nell’Arma sono in grado di dare giudizi sapendo tutto della vita pubblica e privata dello stesso esattamente come sanno tutto degli altri alti gradi a cui i filtri interni applicano la loro costante attenzione. Grande dimostrazione di ubbidienza all’Istituzione dello Stato ha dato il Generale disponendosi ad un contatto d’umanità con parenti di un deceduto nelle mani dello Stato per sola catena di comando giungente al comandante dell’Arma. Sicuramente anche questo evento ne sarà di valutazione per disponibilità allo Stato stesso. Decine di migliaia sono le donne e gli uomini che operano su tutti i fronti, quelli esterni allo stato e quelli più conosciuti in casa nostra. Su tutti loro è costante la palestra di formazione che attiene le sfera umana nei confronti degli italiani o stranieri con cui devono entrare in contatto per obbligo di servizio a partire dall’allievo appena scolarizzato nelle scuole d’Arma.
A partire da me, non ho mai avuto problemi con nessun operatore che mi ha fermato per identificarmi o chiedere le informazioni che gli competevano, sono stato fermato come decine di migliaia di persone in tutt’Italia di giorno o di notte con pioggia o no e mai, nemmeno sotto arma puntata (sono molto anziano
e chi come me è passato attraverso i pesanti periodi del terrorismo e degli scontri con le forze dell’ordine sa che era un evento possibile e se è successo a me molti di voi ne ricorderanno di simile). Qualche sanzione? Ovviamente si, tante, ma mai dato origine a comportamenti più che corretti, a volte bruschi, ma mai al di la di questo ed in nessuna parte del nostro lungo stivale che ho attraversato in tutti i sensi.
Il Sig. Cucchi ? Evito di argomentare su persona a me ignota, ma in una quota d’Italia piagnona che pretende solo diritti a cui ha rinunciato mancando ai propri doveri, la delicatezza che lo stato padre padrone
vuol dimostrare per far fronte alla consapevolezza d’avere antiche colpe collettive non può e non deve autorizzare ad andare, oltre. Ricordando eventi come quello del carabiniere ausiliario Mario Placanica, buttato nella bolgia infernale delle sommosse di piazza in cui un’autista incapace a sganciarsi dai tumultuosi eventi e lo stress da aggressione alla sopravvivenza stessa dei carabinieri occupanti di una camionetta, concorsero a rovinare l’esistenza di un giovane carabiniere abbandonato a se stesso dall’Arma che lo usò con sconsiderata leggerezza e della vita di un’altro giovane come lui, perso in azioni compatibili in guerra ma non in pace, anch’egli usato da rabbiosa lotta di classe di cattivi maestri e di deboli menti.
Un agente sulla strada sa che la sua vita è in gioco, sempre. Una persona sconsiderata deve sapere che essere fuori controllo di cervello, e non rendersi conto di quello che dice e fa può essere in casi estremi la sua perdizione.
Vendere narcotico e control a legge..punto di rifermento!!!