Gli universitari vandali di Venezia saranno radiati dall’Accademia: “Indegni”

4 Ott 2018 17:39 - di Redazione

Una ragazza di Bergamo, una di Trento e due giovani di Assisi. Hanno tra i 20 e i 22 anni e tre di loro studiano all’Accademia di Belle Arti. Sono loro i vandali che sabato notte hanno imbrattato di vernice rossa uno dei leoncini di Piazza San Marco e alcune calli con scritte varie. L’indagine dei carabinieri è stata rapida e ai responsabili non è rimasto altro che riconoscere le loro responsabilità. Per loro, oltre il procedimento penale, la fine della carriera studentesca in laguna. Ad assicurarlo il direttore dell’Acccademia di Belle Arti, dove studiano tre dei quattro vandali.

“Per stare in Accademia bisogna apprezzare il bello”

«Non ha senso che stiano all’Accademia – ha detto al “Gazzettino” il direttore Giuseppe La Bruna – perché a 22 anni non si è più ragazzini. Non ci si può dimenticare che costruiamo percorsi per ammirare il bello, capirne le motivazioni e apprezzarlo, non per vandalizzarlo. Aspettiamo che si mettano in contatto con noi, perché avranno la possibilità di difendersi anche con un legale sul procedimento disciplinare».  Tutti e quattro sono indagati per danneggiamento e imbrattamento o deturpamento di cose altrui, con l’aggravante che si tratta di un monumento storico: e le indagini continuano per definire i ruoli. Gli esecutori sarebbero due, gli altri avrebbero guardato. I due, sentiti dai carabinieri, hanno spiegato di aver agito dopo una notte “brava”, causata dall’eccessivo consumo di alcolici.

Gasparri: “Fategli pulire la piazza per una settimana”

Sull’atto vandalico è intervenuto nei giorni scorsi anche il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: «La sanzione dovrebbe essere quella di pulire per una settimana Piazza San Marco nelle ore notturne, quando i turisti si allontanano e il luogo, meta di migliaia e migliaia di visitatori ogni giorno, non si presenta certo in condizioni ideali. Scopa e paletta, ripulire per sette notti da cima a fondo una delle piazze più belle d’Italia, può essere una punizione esemplare, eseguita in pubblico ma in orari notturni, che può far capire a questi idioti la gravità del gesto che hanno compiuto». «Ciò non li esenterà da altre responsabilità di ordine penale e amministrativo ma potrà rappresentare, se questa sanzione sarà comminata ed accettata, una circostanza attenuante. Non è una gogna ma un’opera civica che farà riflettere sulla gravità di quanto è avvenuto, ancor più alla luce delle evidentemente inutili frequentazioni di corsi per studiare l’arte italiana», ha concluso Gasparri.

Commenti

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  • Guido955 4 Ottobre 2018

    Anni ’60, scuole elementari. Ricordo una maestra,e la sua bacchetta sulle mani. Ricordo che ci alzava in piedi quando entravano i maestri. Non mi pare di ricordare scempi commessi da quei bambini, poi ragazzi cresciuti assimilando doveri e rispetto. Non credo che questi abbiano avuto un minimo di educazione anche lontanamente paragonabile.