Germania, la sinistra disperata fa l’ennesima “marcia antifascista”…
Alla vigilia delle elezioni in Baviera, il Land più importante della Germania, dove si prevede una sonora sconfitta per la Csu, il partito della Merkel, la sinistra disperata organizza l’ennesima marcia antifascista: la marcia “per una società aperta e libera” è illustrata dal ministro degli Esteri Heiko Maas in persona. “Non facciamoci dividere, soprattutto non dai populisti dell’estrema destra”, ha detto l’esponente socialdemocratico in un’intervista sottolineando che la maggioranza dei tedeschi è a favore della tolleranza e dell’apertura al mondo e che i nuovi nazionalismi non sono in grado di risolvere neanche un singolo problema. “La diversità di cultura, colore della pelle, religione e stili di vita ci arricchisce e non è una minaccia contro di noi”, ha aggiunto Maas . La marcia è stata organizzata da una coalizione di associazioni, che si è data il nome “Unteilbar“, indivisibile, con l’obiettivo di mobilitare decine di migliaia di persone contro i messaggi di odio e di discriminazioni dell’estrema destra ed a difesa dei rifugiati che, a rischio della vita, tentano di arrivare in Europa attraverso il Mediterraneo. Centro e sinistra insomma, uniti contro i populisti tedeschi, ossia contro quella larga maggioranza che vedrebbe con favore una migliore gestione dell’invasione di clandestini. Ma se da una parte Merkel e compagni fanno gli antifascisti duri e puri, dall’altra si affrettano a rincorrere l’Afd, Alternative fuer Deutschland, sul terreno del controlla dell’immigrazione clandestina: la Germania infatti ha annunciato nelle ultime ore che manterrà per altri sei mesi i controlli alle frontiere con l’Austria, che dovrebbero limitare il numero di clandestini che entrano nel Paese. Il rinnovo di questa misura, eccezionale nel cuore dello spazio Schengen che garantisce la libera circolazione delle persone all’interno dei Paesi dell’Ue, entrerà in vigore il 12 novembre.
La Germania però rinforza i controlli ai confini
“Vogliamo tornare a un modello Schengen senza frontiere, senza controlli”, ha detto la portavoce del ministero dell’Interno, Eleonore Petermann, durante una conferenza stampa, sottolineando però che ci sono ancora “problemi con la protezione delle frontiere esterne dell’Unione” e “abbiamo ancora un alto numero di immigrati clandestini secondari” tra gli Stati membri. Dal 2015 e al culmine della crisi migratoria, molti dei 26 Paesi membri dell’area Schengen hanno reintrodotto controlli rigorosi ai loro confini per cercare di frenare questi ingressi. La Germania ha accolto oltre un milione di sedicenti rifugiati tra il 2015 e il 2016 e si è basata sulla legge europea che consente ai Paesi, in circostanze eccezionali, di reintrodurre i controlli alle frontiere per due anni sei mesi rinnovabili. Secondo Eleonore Petermann, più di 7.000 persone sono arrivate illegalmente in Germania dal confine tra Austria e Germania dall’inizio dell’anno. Quattromila di loro sono stati espulsi, ha detto. Il mantenimento dei controlli è stato deciso dal ministro dell’Interno Horst Seehofer, conservatore dell’Unione Cristiano-Sociale (Csu) alla prova delle elezioni di domenica in Baviera, dove rischia di perdere la maggioranza assoluta. Intanto si apprende che alla vigilia delle attesissime elezioni di domenica in Baviera, oggi in Germania si svolge la conferenza di Alternativa per la Germania in Turingia, uno dei lander della ex Ddr dove i sondaggi danno in netta ascesa la formazione di estrema destra tedesca. La Merkel è piuttosto sconsolata: “Posso solo dire che spero in un buon risultato per la Csu”. La cancelliera tedesc dribba le domande sugli effetti che il voto in programma domenica in Baviera potrebbe avere sul suo governo. Secondo i sondaggi, la Csu, sorella della Cdu guidata dalla cancelliera, potrebbe perdere la posizione tradizionalmente dominante nel Land. Un risultato simile potrebbe destabilizzare la coalizione formata a livello nazionale da Cdu, Csu e Spd. “Sono consapevole che stiamo vivendo momenti complicati ma, al di là di questo, aspetto il risultato”.