Conte difende la manovra: «Sfora solo dello 0,4. Non può creare allarmismi»
Da Mosca a Rimini. Dal faccia a faccia con Vladimir Putin all’incontro con i sindaci riuniti nell’assemblea dell‘Anci: dura la vita da premier, soprattutto ora che non mancato le polemiche sulla qualità e la quantità della manovra economica sfornata dal governo. Ma Conte se n’è fatta ormai una ragione e non lesina sforzi: «Non è detto che saremo sempre d’accordo, ma l’importante è confrontarsi», esordisce “l’Avvocato del popolo” davanti alla platea dei sindaci.
Conte ha parlato all’assemblea dei sindaci
Loro ne sanno qualcosa, visto che sono tornati ad interloquire con il governo dopo le proteste seguite al prosciugamento, da parte della maggioranza giallo-verde, dei fondi riservati alle periferie. Ma le periferie qui c’entrano poco. C’entrano, invece, la manovra ed i suoi effetti su Ue, Bce, mercati, spread. Perciò «quell’importante è confrontarsi» ha tutto il sapore di un invito a fermarsi prima del precipizio. Anche a costo di presentare la manovra in modalità tutt’altro che rivoluzionaria. «Viene descritta come particolarmente ardita quando in realtà – assicura Conte – è ben meditata e articolata. Prevediamo uno scostamento dal deficit molto contenuto». Tra aumento dell’Iva scongiurato e deficit ereditato lo sforamento censurato dalla Commissione presieduta da Juncker non va oltre lo 0,4 per cento.
«Nessuna frizione tra Salvini e Di Maio»
Tutta qui, sembra minimizzare il premier, la «manovra del popolo» smentendo di fatto la narrazione barricadera di Di Maio e di Salvini. Conte sembra rivolgersi proprio a loro quando raccomanda calma e gesso: «Manteniamo i nervi saldi – esorta -, sicuramente dobbiamo lavorare e auspicare che lo spread scenda ma il messaggio di fiducia che dobbiamo trasmettere è anche necessario». Con i due vice nessuna frizione: «Siamo concentrati – dice -per realizzare gli obiettivi di far ripartire l’Italia». Il suo è quello di lavorare «perché gli investitori e i mercati finanziari abbiano fiducia in noi». Nessuno strappo, insomma. «Una manovra così – conclude Conte – non può creare allarmismi».