Centrodestra, la Lega: «Resta la nostra casa, il governo è un compromesso»
Critiche, rassicurazioni e auspici. Tra Forza Italia e Lega prosegue il confronto a distanza su quale sia la naturale collocazione politica del Carroccio e quanto la permanenza nell’esecutivo giallo-verde possa considerarsi una parentesi. Su quali prospettive, insomma, esistono per il centrodestra così come è stato conosciuto negli ultimi anni. Per parte azzurra è stato nuovamente Antonio Tajani ad andare alla carica, sostenendo che il governo è «sempre più giallo e sempre meno verde» e che «la Lega rischia di essere soffocata dai tentacoli populisti e un po’ dittatoriali del M5S».
Sullo sfondo c’è l’accordo sulla manovra, della quale il presidente del Parlamento europeo dà un «primo giudizio negativo». «Non c’è nulla – ha sottolineato l’esponente azzurro – che possa aiutare gli italiani a vivere in condizioni economiche migliori». Ma non c’è solo questo. C’è anche lo scontro al calor bianco che Tajani ha avuto con Luigi Di Maio. Un politico «isolato dal mondo, che fa battaglie contro gli interessi dell’Italia», ha detto il ministro dello Sviluppo economico all’indirizzo del vicepresidente di Forza Italia, il quale ha replicato parlando di «linguaggio da piccolo dittatore».
«Mi auguro che Salvini faccia marcia indietro e non prosegua in questo matrimonio contro natura», ha detto ancora Tajani a Circo Massimo su Radio Capital, sottolineando che «il popolo ha votato per un governo di centrodestra, poi la Lega ha voluto fare un accordo con il M5S per evitare nuove elezioni, ma non sta rispettando gli impegni presi con gli elettori. Ci auguriamo che cambi rapidamente posizione».
«La nostra area politica resta il centrodestra, sappiamo bene che questo governo è frutto di un compromesso», ha ammesso il sottosegretario leghista alle Infrastrutture, Armando Siri, aggiungendo però che «è presto però per capire quali saranno gli equilibri, vedremo come andranno le europee e da lì potremmo passare dai sondaggi ai riscontri reali».