Usa, in arrivo l’uragano Florence. Si teme per le centrali nucleari
Fa paura l’arrivo imminente dell’uragano Florence nella costa sud-orientale degli Stati Uniti previsto per questa sera o per le prime ore di domani. Pur avendo perso di intensita, è stato declassato dalla categoria 4 a 2, potrebbe causare danni incalcolabili senza precedenti. I meteorologi, infatti, sottolineano che non è escluso il rischio di inondazioni, che rimandano a drammi già vissuti come Kathrina nel 2005 ma anche Hugo nel 1989 e Maria lo scorso anno a Porto Rico per il quale ancora si contano le vittime. Massima allerta in Georgia, Carolina e Virginia che hanno dichiarato lo stato di emergenza mentre proseguono le evacuazioni di massa.
Massima allerta negli Usa, in arrivo Florence
Florence viaggia a quasi 200 chilometri orari, spiega il National Weather Service che parla di « tempesta di una vita per una parte della costa della Carolina». Secondo le ultime stime il ciclone potrebbe provocare danni di proporzioni storiche sulla costa sudorientale degli Stati Uniti. Sulla traiettoria dell’uragano ci sono infatti 6 centrali nucleari che in ogni caso saranno spente almeno due ora prima dell’effettivo passaggio del ciclone. Secondo il Servizio meteorologico nazionale, il ciclone potrebbe interessare un’area in cui vivono oltre 10 milioni di persone. L’attenzione è altissima lungo tutto il versante Atlantico e le indicazioni delle autorità sono categoriche: “Lasciare le aree a rischio, adesso”. Il presidente Donald Trump a varie riprese ha allertato la popolazione sui rischi, esortando a rispettare gli ordini di evacuazione che hanno riguardato 1 milione di persone, anche se i rischi sono reali per almeno 2 milioni di cittadini americani. L’amministrazione «è pronta», ha detto Trump, anche se non si placano le polemiche per le ultime dichiarazioni del presidente che ha ricordato«l’incredibile successo» della risposta statunitense all’uragano che si abbattè su Porto Rico l’anno scorso.
le centrali nucleari sono a prova di uragano