Ha ucciso i figli nel carcere di Rebibbia ma si difende così: «Sono una buona madre»

22 Set 2018 11:53 - di Redazione

«Sono una buona madre anche se sono consapevole di quello che ho fatto. Volevo liberare i miei figli, avevo paura della mafia e li volevo proteggere. Ero impaurita dalle cose che leggevo sui giornali». Sono le parole di Alice S., la detenuta di 33 anni che nel reparto nido del carcere di Rebibbia ha ucciso i suoi due figli scaraventandoli sulle scale, nel corso dell’interrogatorio di convalida dell’arresto davanti al gip Antonella Minunni. Per lei il giudice al termine dell’atto istruttorio ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Per il difensore della donna, l’avvocato Andrea Palmiero, la tragedia di martedì scorso si poteva evitare. «Pochi giorni dopo il suo arresto – spiega il legale – ho presentato una istanza al gip per ottenere gli arresti domiciliari. Avevo trovato anche un alloggio per la madre e i suoi figli. Il giudice però – continua – ha respinto la mia richiesta ritenendo che non ci fossero elementi nuovi per potere concedere la scarcerazione». Nei giorni scorsi è stato trovato in carcere in Germania il padre dei due bimbi uccisi martedì scorso da Alice S . A rintracciare Ehis E., nigeriano, sono stati i Carabinieri e l’Interpol.

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