Statali, impronte digitali e “black list”: parte la guerra ai furbetti del cartellino
Si fa sul serio sul fronte dell’assenteismo e delle truffe. Il provedimento era stato annunciato nei mesi scorsi ed ora è stato varato. Sarà effettuata una rilevazione biometrica delle presenze dei lavoratori della pubblica amministrazione, ossia verranno prese le impronte digitali. E’ una delle misure contenute nel ddl concretezza varato dal Consiglio dei ministri. «Non è un provvedimento punitivo», ha tenuto a chiarire il ministro della Pa, Giulia Bongiorno, illustrando il provvedimento che, ha puntualizzato, punta «a contrastare i furbetti del cartellino e a tutelare gli onesti». L’annuncio è stato dato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte al termine del Consiglio dei ministri, prima di lasciare la parola al ministro Giulia Bongiorno per i dettagli.
Il ddl prevede dunque misure «per contrastare l’assenteismo dei dipendenti pubblici, prevedendo l’utilizzo generalizzato di sistemi di identificazione biometrica e di videosorveglianza per rilevare presenze e il rispetto dell’orario di lavoro» e «recepisce un’osservazione della Corte dei conti sulle stabilizzazioni effettuate nella precedente legislatura prevedendo, mediante una norma di interpretazione autentica, l’adeguamento dei fondi destinati al trattamento economico accessorio del personale in proporzione al numero delle nuove assunzioni».
Statali, responsabilizzare i dirigenti
Il ddl prevede anche l’istituzione del Nucleo della concretezza che, in collaborazione con l’Ispettorato della funzione pubblica, svolge sopralluoghi e visite presso le singole amministrazioni, proponendo eventuali misure correttive con l’indicazione dei tempi di realizzazione; il “Piano triennale delle azioni concrete per l’efficienza delle pubbliche amministrazioni”, che contiene azioni dirette a garantire la corretta applicazione delle disposizioni in materia di organizzazione e funzionamento delle pubbliche amministrazioni e le azioni dirette ad implementare la loro efficienza, con indicazione dei tempi per la loro realizzazione; la mancata attuazione delle misure correttive determina responsabilità dirigenziale e disciplinare dei dirigenti e l’iscrizione dell’amministrazione in un’apposita “black list”; il coinvolgimento del Ministero dell’interno è assicurato sia nella fase di predisposizione del Piano, sia all’esito dei sopralluoghi mediante la trasmissione dei verbali al Prefetto competente, sia attraverso la possibile utilizzazione da parte del Prefetto o dei Commissari prefettizi del Nucleo della concretezza (in questi ultimi casi con il coinvolgimento del personale della Prefettura); l’assegnazione al Dipartimento di 53 unità di personale già appartenente alle pubbliche amministrazioni o da reclutare tramite concorso pubblico.
Assunzioni e ricambio
Inoltre il ddl «detta misure per garantire assunzioni mirate e accelerare il ricambio generazionale. In particolare, per le pubbliche amministrazioni prevede la possibilità di assumere personale a tempo indeterminato in misura pari al 100 % del personale cessato dal servizio nell’anno precedente; l’obbligo di reclutare, in via prioritaria, figure professionali con elevate competenze in materia di digitalizzazione, di razionalizzazione e semplificazione dei processi amministrativi, di qualità dei servizi pubblici, di gestione dei fondi strutturali e della capacità di investimento, di contrattualistica pubblica, di controllo di gestione e attività ispettiva; la possibilità di procedere, nel triennio 2019 – 2021, all’effettuazione di assunzioni, mediante scorrimento delle graduatorie ovvero tramite apposite procedure concorsuali indette in deroga alla normativa vigente in materia di mobilità del personale e senza la necessità della preventiva autorizzazione, da svolgersi secondo procedure semplificate e più celeri».
Il ddl «contiene una disposizione finalizzata a prevedere la sostituzione dei buoni pasto erogati in base delle Convenzioni BP 7 e BPE1, stipulate da Consip» e «prevede che le disposizioni della legge costituiscano principi fondamentali ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione e siano applicabili nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione».
Per me il giudice gli dovrebbe dare un’unica scelta, evirazione totale del pene e cambio di sesso. Poi semmai sarà lui ad essere stuprato e quindi opterà per il suicidio.
Benissimo! Non devono essere più impuniti. Lavorano e vengono pagati dagli italiani per cui devono rispondere del loro lavoro a tutti noi. Basta garantismo!
”Buongiorno” ? Si ! Si vede dal mattino !
Aventi tutta Onorevole, spero che ci resti a lungo…. molto a lungo !